sabato 17 aprile 2010

STEVIE RAY VAUGHAN Live at "Pistoia Blues 1988"

Quell’anno l’Organizzazione del “Bluesin 88” (perché quella all’epoca era la denominazione del Pistoia Blues Festival) aveva superato se stessa.
Nelle serate del 1-2-3 Luglio 1988 era riuscita a mettere assieme un cast che non aveva precedenti (solo il primo mitico Pistoia Blues poteva eguagliarlo).

Infatti il cartellone comprendeva nomi come,per la prima serata i bluesmen A.C.Reed e Maurice John Vaughan,il ritorno della band inglese Blues Band,il tour denominato “Gunslinger Tour” che comprendeva l’inedita accoppiata Ron Wood & Bo Diddley,l’armonicista Billy Branch ed il mitico albino texano Johnny Winter all’epoca ritornato prepotentemente in auge grazie ai suoi dischi per l’Alligator Records.




La seconda serata prevedeva un evento eccezionale come il debutto della reunion della Blues Brothers Band nella sua formazione originale (quella del film di John Landis) dopo la tragica scomparsa di John Belushi,che vedeva alternarsi alle voci Rufus Thomas,Sam Moore (del celebre duo Sam & Dave) e Larry Thurston; un'altra reunion che era quella di Booker T.& The MG’s,poi Zoot Money,il Grandissimo soulman Curtis Mayfield e nientemeno che una delle vere e proprie Leggende del Blues:il Grandissimo John Lee Hooker!

La terza ed ultima serata vedeva in cartellone la nostrana Treves Blues Band,Magic Slim,l’astro nascente della seicorde Melvin Taylor,il mitico Otis Rush e…quello che per me era già il nome più atteso,di cui avevo consumato con ripetuti ascolti i suoi dischi in vinile:Stevie Ray Vaughan!

Presentava allora il Festival l’armonicista Andy J.Forest.

Come ormai succedeva da quattro anni (iniziai la mia collaborazione con il Festival nel 1985) ero il responsabile della Security del Festival.
Le prime due serate erano passate senza particolari problemi,ne’di intemperanze da parte del pubblico,ne’ per quanto riguardava la scaletta.
Registrammo soltanto (per la gioia dell’Organizzazione) il record di presenze,fino ad allora,al Festival durante la serata del sabato (quella con la reunion della Blues Brothers Band)e,con disappunto di tutti,un maltempo che persisteva già dalla prima sera,con una fastidiosa pioggerella che aveva assunto il suo apice durante il concerto di Johnny Winter.

Anche quel pomeriggio del 3 di Luglio,le nubi all’orizzonte non si diradavano e,anche se ancora non stava piovendo,il tempo non prometteva niente di buono.

Si era già esibito,con successo,il bluesman Memphis Slim.
Sul palco c’era la Treves Blues Band con una mega Band (comprendente due tromboni,tromba e tenore,più Dave Kelly della Blues Band alla chitarra)ed io mi ero sistemato in cima alle scalette che portano sul palco (ero praticamente sull’ultimo scalino appoggiato al corrimano) e controllavo sia il frontepalco dove dietro le transenne avevo sistemato i ragazzi della sicurezza,sia quello che accadeva sul palco ed ai lati dello stesso,quando ebbi come la sensazione di avere qualcuno alle spalle,molto vicino…mi voltai di scatto e…mi ritrovai davanti il viso,con un sorriso aperto,di Stevie Ray Vaughan che,quasi imbarazzato se ne stava dietro di me due scalini sotto,e cercava di vedere qualcosa di quello che accadeva sul palco!



“Hi Mr.Vaughan,nice to meet you,my name is Silvano and i’m the Security chief” biascicai…Lui mi strinse la mano con le sue manone (eh si,aveva delle mani enormi!),con una stretta forte e decisa e mi chiese se poteva stare li o se dava fastidio visto che stavo lavorando!?!?
Ovviamente gli risposi che NON dovava stare li…ma che avrei mandato qualcuno a prendere una sedia per farlo accomodare direttamente sul palco di lato agli amplificatori,nascosto al pubblico,dove avrebbe potuto gustarsi il set di Treves e la sua Band ( set che mi sembrava apprezzasse in maniera particolare).
Mi ringraziò molto,dimostrando un’educazione ed una simpatia fuori dal comune.

L’impressione che mi dette fu quella di un sano ragazzone texano,molto disponibile,educato e pieno di gioia in quello che faceva…contento di stare su quel palco e contento di essere quello che era!
Assolutamente lontano da quello che pochi anni prima dipingevano le cronache,un musicista cioè,schiavo degli abusi dello star system.
La mia impressione fu avvalorata anche dai miei ragazzi della sicurezza di allora,molti dei quali non sapevano neppure chi egli fosse (quindi non condizionati da alcunché).

Dopo Treves avrebbero dovuto salire sul palco Melvin Taylor e successivamente Otis Rush,per poi far concludere la serata all’headliner Stevie Ray,ma…..ne’di Melvin Taylor ne’ Otis Rush c’era traccia!

Le notizie li davano persi tra Montecatini (dove avevano gli alberghi) e Pistoia.
L’Organizzazione decise di aspettare ancora un po’ e Andy J.Forest si offrì di salire sul palco per intrattenere il pubblico con un set di armonica a bocca.
Con lui salirono sul palco anche Fabio Treves e Dave Kelly più tre musicisti della Band di Otis Rush.

Però come sempre,quando deve girare storta,le nubi che fino ad allora erano rimaste a controllare l’andamento del Festival dandoci solo di quando in quando qualche schizzo,decisero di iniziare ad aprire i loro rubinetti e,quella che all’inizio era solo una lieve pioggerella,piano piano si trasformo’ in vera e propria pioggia.
Ovviamente il primo a farne le spese fu il povero Forest che non sapendo più cosa fare per tener calma la gente rientrò nel backstage…ma di Taylor e Rush nemmeno l’ombra!

Momenti di tensione,cosa facciamo?Chissa’ come la prenderà Vaughan se gli chiediamo di anticipare la sua esibizione?
…ok,decisione presa!
Viene comunicata a Stenie Ray la richiesta di suonare prima Lui…”..Ok..no problem!”la sua risposta…UN GRANDISSIMO!!!

L’atmosfera adesso è davvero concitata,devono montare sul palco tutta l’enorme attrezzatura del Texano e farlo nel più brave tempo possibile,dato che la gente è da quasi un’ora sotto l’acqua senza che nulla accada.
Il capo dei Roadies (il tipo che vedete dentro la copertina di “Live Alive” nella foto dove sono tutti i Roadies,accucciato con i baffoni ed un asciugamano bianco sulle spalle),viene da me e mi domanda se posso prestargli qualche ragazzo della Security per portare su la strumentazione….mi metto personalmente anch’io a dare una mano e in breve il palco è pronto!

Sta piovendo a dirotto (ho la pelle d’oca al solo ricordo,credetemi!),Stevie Ray sale su,nessun preambolo ed è subito…”Scuttle Buttin’”attaccata a “Say What!”…capisco che mi sto trovando davanti ad un evento eccezionale (raramente succede questa cosa,perché le cose al momento che accadono,quasi mai hanno la considerazione che con il tempo avranno) e,faccio una cosa che non avevo MAI fatto (e mai più,credo,rifarò):mi tolgo l’auricolare e mi sistemo sul palco,proprio dietro le tastiere di Reese Wynans (nel video riconosco benissimo la mia maglietta in alcuni momenti);ho praticamente Stevie Ray a quattro-cinque metri da me.
Stavo lavorando ma…non me ne fregava più nulla e,con il senno di poi,sono stato felicissimo di quella mia decisione (che ripeto rimarrà unica!).

“Grazie” (in italiano!) “Hello everybody…You’re ready?”,cambio di chitarra,via la Number One ed ecco indossare una Fender rossa con manico montato al contrario (chiaro omaggi al Mancino di Seattle) e giù con “Looking At The Window”

Non sto a rifare la cronaca accurata dei brani,anche perché come ho già detto,la memoria a distanza di vent’anni fa strani effetti.
Dico solo che fece una “Texas Flood” con mezzo brano con la chitarra dietro la schiena!





Non era un uomo quello che stava suonando (la versione adrenalinica di “Superstition”,una delle più belle che abbia mai eseguito, sta a dimostrarlo)…in quel momento era realmente come posseduto.
Non ho mai visto un Musicista così tutt’uno con quello che stava suonando…sudava in maniera incredibile,dato anche il suo abbigliamento piuttosto pesante;non concedeva molto alla scena ma,si muoveva molto su se stesso,concentratissimo,il volto quasi sempre contratto nella smorfia di chi “sente” realmente quello che suona.

La cosa che mi fa capire che non era una cosa “normale” quella a cui stavo assistendo,fu anche la reazione del pubblico.
Stava ancora piovendo,ed anche piuttosto forte…ma la gente a poco a poco chiuse TUTTI gli ombrelli e fece sparire i teloni che usavano per ripararsi…rimasero tutti li a bocca spalancata quasi a farsi “possedere” da quell’uomo sul palco!

Sono certo di quello che dico,perché sono sicuro che si trattò di un qualcosa fuori dalli schemi…sono convinto che in QUELLA Piazza sia rimasto davvero qualcosa di QUELLA sera, e le fortunate persone che parteciparono se la porteranno addosso per sempre!

Dopo un’infuocata versione di “Couldn’t Stand The Weather” le sue testuali parole furono “…Thanks so much…Reese Wynans,Tommy Shannon,Chris Layton...i’m still Stevie Ray Vaughan...we still Double Troble and we glad to be here with you tonight.
God bless you...thank you very very much!”
...e via,nessun bis...giù dalle scalette e diretto all’interno del palazzo nel backstage.

I camerini si trovavano all’epoca all’interno del palazzo comunale dietro il palco ed erano praticamente dei gazebo.
All’interno del palazzo lui si fermò a firmare alcuni autografi,io ero accanto a Lui ad evitare che la gente li si facesse troppo addosso.
Mentre stava firmando gli autografi si fermò,mi guardò sorridendo (non dimenticherò MAI la sua espressione soddisfatta!),prese il pass che avevo al collo,lo tolse dalla plastica e dietro ci scrisse “To Silvano,Stevie Ray Vaughan”,senza che io gli avessi chiesto niente!


Si ritirò all’interno del suo gazebo per rilassarsi un po’,quando i numerosi giornalisti presenti,chiesero di poter vedere e fotografare la sua fida Fender scrostata.
Lui mi pregò di farla vedere a tutti ma…solo ed escusivamente di mano mia (cosa che irritò un po’ alcuni dei giornalisti,come quelli di “Ciao 2001” che non mancarono di farlo notare in un articolo sul Festival all’epoca!).


Di quella serata mi rimangono alcune cose;tre foto che mi ritraggono con Lui,l’autografo che mi fece (accuratamente incorniciato assieme ad una delle foto) e,soprattutto,la certezza di essere stato uno dei fortunati ad avere assistito ad una delle sue migliori esibizioni di sempre.


Per soddisfare la curiosità dei numerosi fans di Stevie Ray ,trascrivo le date e le locations delle uniche sei volte che si esibì nel nostro Paese:

14 Luglio 1985- Perugia “Umbria Jazz”
3 Luglio 1988- Pistoia “Pistoia Blues Festival 88” (o “Bluesin 88”)
4 Luglio 1988- Milano “Palatrussardi”
6 Luglio 1988- Lignano Sabbiadoro "Arena Andria"
7 Luglio 1988- Milano “Hiotfin Festival”
8 Luglio 1988- Salerno "Blues Festival"

1 commento:

  1. E bravo Silvano! tu da una parte e noi dall'altra....quel concerto fu veramente meraviglioso e come giustamente dici nel tempo le cose si apprezzano ancora di più.
    RIP SRV.

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