lunedì 26 aprile 2010

PISTOIA BLUES 2008

E così è partito!
E' iniziato ieri,venerdì 11 Luglio 2008 il ventinovesimo Pistoia Blues.
E' iniziato con la grinta Rock Blues dei Rocktrain Slaves di Bologna,una delle Bands vincitrici del concorso "Obbiettivo Bluesin'", per nulla intimiditi dalla "Storia" del Festival e di questa meravigliosa Piazza così pregna di note che sono rimaste incastonate nelle mattonelle del palazzo comunale e sulla facciata del bellissimo battistero in ventinove anni di Good Vibrations.
A seguire i bravi Bantha da Roma...e poi,via con il Festival dei Grandi!



Watermelon Slim,che dire,persona di una simpatia e di una comunicativa fuori dalla norma.
In completino aragosta,sul colletto spicca una bella spilla con la dicitura "Vietnam Veteran Against The War".

Lui che riempie di mille complimenti la mia Fruz "...bella...bellissima segnorina...",sul palco,dove fa bella mostra di se accanto a lui una bandierina italiana, un autentico trascinatore,impossibile star fermi.
Prima di andarsene mi abbraccia ed in italiano mi dice "...grazie per tua ospitalità,molto gentile...saluta operai..." (sicuramente per "operai" intendeva i miei ragazzi della sicurezza).

Gli Hot Tuna...per descrivere il loro set,basterebbe dire che sono stati come......un sogno!
Sono riusciti con le loro magiche chitarre acustiche e le voci straordinarie a catapultarci in quell'epoca meravigliosa che furono gli anni settanta della costa californiana.
Kasady e Kaukonen,assolutamente disponibilissimi,si sono concessi a tutti senza nessun problema.

Poi è la volta di Johnny Winter,il texano sta molto meglio dell'ultima volta che è salito sul palco di Pistoia (aveva problemi per i postumi di una frattura all'anca),anche se oramai è quasi completamente cieco,però gran tiro ed una "Hideaway" e una "Red House" (Jimi docet) da brividi lungo la schiena!
Sopra il palco,alla sinistra di Winter,c'è un tipo dietro gli amplificatori,che non riesce a star fermo;baffoni spioventi e cowboy-hat in testa,sigaretta all'angolo della bocca...no,decisamente non riesce a trattenersi,impugna una chitarra e sale sulla scena di fianco a Johnny Winter ed è così che per un paio di brani,un sogno diveiene realtà:Johnny Winter,il mitico albino texano duetta con Dickey Betts,uno dei due chitarristi della leggenda Allman Brothers (l'altro,un tempo,agli inizi era un certo Duane Allman...)
magie di questo Festival,magie di questa meravigliosa Piazza...
Per finire...quello che a mio avviso è stato il punto assolutamente più alto dell'edizione numero 29:Dickey Betts & The Great Southern!
Chi ama il mitico suono della Bands sudiste come gli Allmans non sarà certamente rimasto deluso;una autentica orgia chitarristica con le chitarre di Betts (in forma strepitosa),del figlio Duane (eccellente) e di Andy Aledort (con cowboy's hat),una ritmica favolosa con i due batteristi Franki Lombardi e Jasmes Varnado (il suo assolo è stato uno degli assoli di batteria più strabilianti che io ricordi) ed il bassista Pedro Arevalo.,alle tastiere e voce Mike Kach (unico neo a mio avviso,la voce che cercava di ricalcare un po' troppo quella dell'inarrivabile Gregg Allman).
"Where It All Begins","One Way Out",una fantascientifica "In Memory Of Elizabeth Reed" con inserito un passaggio di "Third Stone From The Sun" (non c'è niente da fare Hendrix E' in questa Piazza!),"Ramblin' Man"...
Inutile dire che per me,che amo Gli Allman Brothers come una delle Bands migliori della Storia della nostra Musica,il concerto di Dickey Betts e della sua congrega di fuorilegge,è stato un set memorabile.


Una giornata decisamente molto meno appassionante della prima (a livello di quello che abbiamo visto sul palco),ma con alcune esibizioni decisamente da ricordare,questa seconda giornata del Festival.

Sicuramente una delle esibizioni da ricordare è quella,brevissima,della Band che ha aperto i battenti di questa seconda giornata.Una delle Band vincitrici del concorso "Obbiettivo Bluesin'" : i Confusion Quintet.
Vengono da Prato e propongono un grintosissimo Funky-Fusion (definito da Fabio Drusin degli W.I.N.D.:Smooth-Prog-Jazz...),tutti vestiti con delle belle camicie arancioni,il quintetto ha trascinato gli ancora pochi presenti (avevamo aperto i cancelli da poco) con 10 minuti da ricordare:bravi!

Molto bravi anche i Cigarbalblues,anche loro da Prato, con il loro Rock-Blues,che mi hanno portato i saluti del Brother Fabione Treves.

Il Festival vero e proprio è partito con un set che mi ha davvero colpito per l'energia e la grinta profuse,quello di Commander Cody.
Non mi aspettavo,e la cosa mi ha fatto davvero piacere,di trovarlo così in tono.Un vero e proprio concentrato di grinta,energia e voglia di fare Musica!

A seguire i supercollaudati Nine Belowe Zero,autori del più classico (e trascinante) Blues inglese,con il leggendario (e disponibilissimo) bassista Jerry McAvoy,bassista che ha acompagnato il Grande Rory Gallagher nell'arco di quasi tutta la sua carriera.

Tommy Emmanuel ha stupito la Piazza con il suo fingerpickin' ispirato dal Maestro Chet Atkins.
Da solo sul palco,di fronte ad un pubblico che ricordo era li soprattutto per vedere i Deep Purple,che non sono propriamente dei raffinati suonatori in punta di dita,ha letteralmente catturato la Piazza con il suo set: mitico!

...A questo punto iniziano le dolenti note...
Andy Timmons...Davvero fastidioso (alle mie orecchie) il suo suono,ridondante e gonfio,nella peggiore tradizione dei chitarristi che non amo...e mi fermo qui...

E' poi la volta di una delle Bands più celebrate nella Storia del Rock e la Piazza,finalmente piena,dimostrava che il pubblico non si è dimenticato di questo marchio...appunto,un marchio,perchè di questo ormai si tratta.
Niente da dire sulla ritmica dei veterani Glover e Paice che sono tutt'ora un bel "treno",Glover tra l'altro fa sempre la sua grande figura sul palco,con le sue tipiche movenze del bassista Rock anni settanta,niente da dire nemmeno sul sostituto dell'inarrivabile Jon Lord,il nuovo Don Airey,dall'ottimo tocco di Hammond;però io continuo a sostenere che Steve Morse c'entri come il cavolo a merenda e trovo Ian Gillan ormai sinceramente...imbarazzante!



Da sotto il palco riuscivo a vedere la smorfia di fatica del suo volto che si contraeva a ricercare la sua voce che è purtroppo un ricordo lontano...

Inutile stare a ricordare la scaletta del concerto che ha pescato a piene mani dall'immenso repertorio di classici della Band a cui il pubblico (molti giovani alla ricerca del Mito) ha tributato applausi a non finire...


Le previsioni del tempo,per la terza ed ultima giornata, ci avevano fatto temere il peggio,infatti al mattino un sonoro acquazzone ci aveva fatto capire che le intenzioni di Giove Pluvio non erano delle migliori...poi fortunatamente è intervenuto il Dio del Blues ed ha fatto si che i nuvoloni fossero spazzati via da un bel sole estivo.
Sole estivo che ha fatto si che tutti i numerossissimi presenti (circa 8.000 persone) abbiano potuto gustarsi in tranquillità (senza ombrelli) una giornata del Festival che sicuramente rimarrà nella Storia di questa fantastica kermesse toscana.

Aprono le danze i bravi Saro And The Blues Revolution da Livorno che con i due pezzi proposti (anche una bella cover di "Walking The Dog") fanno capire che il Blues in Toscana è una cosa seria.

Il primo Artista in cartellone è John Lee Hooker Jr...ed una volta tanto un figlio d'arte non è...solo un figlio di un grande (in questo caso grandissimo) padre!

John Lee Jr.è un consumato animale da palcoscenico che conosce tutti i trucchi,ed anche qualcuno in più,per catturare la Piazza gremita che certamente non è li per lui...dal palco ho avuto l'opportunità di vedere il pubblico divertirsi un sacco e ballare al ritmo del suo trascinantissimo Blues.
Apro qui una piccola parentesi per dire che questo interagire tra generi (Hooker e Kravitz) diversi,non può che fare un gran bene alla causa del Blues (che in questo momento qui da noi non versa in condizioni di salute eccellente per quel che riguarda le attenzioni della grande massa della gente).
Quanti ragazzi,che prima di ieri non avevano sentito una sola nota di Blues,oggi stesso saranno quantomeno incuriositi da questo genere così bello e affascinante? Io penso in molti...

Cambio di palco piuttosto lungo ed appare un bellissimo pianoforte in plexiglass trasparente tutto bordato in oro,come la batteria anc'essa con pregevoli finiture in oro...ed è il momento del set che,credo,abbia sbalordito anche i più scettici (ed erano molti)...Lenny Kravitz dal vivo è una vera e propria bomba!!!
Tutti rimasti a bocca aperta ad ammirare Lenny che si è dato completamente allla folla in delirio.
Rock,Funky,Soul...addirittura un lungo intermezzo con pregevoli fraseggi jazzati di una Band con i controfiocchi (i fiati in questo genere di Musica sono la classica ciliegina sulla torta).
Lenny che scede in platea e sale in piedi dritto sulle transenne (con me che mi sono quasi sfasciato un ginocchio per aiutarlo a star su!) come un messia ed il pubblico completamente in delirio in un'orgia di Funky.



Davvero un grande spettacolo che mette a tacere tutti i prevenuti su questo grosso Artista (davvero).
"Bring It On","Field Of Joy","Love Revolution","It Ain't Over 'Till It's Over",il million seller "I'll Be Waiting" fino al finale con la classica "Are You Gonna Go My Way" sono alcuni dei brani che hanno fatto da menù di questo supertrascinantissimo concerto.

...Peccato davvero per chi non c'era...quanta differenza dalla sera precedente con i Deep Purple dello sfiatato Gillan (e spero davvero che fosse soltanto un calo di voce temporaneo)...

E così è terminata anche questa bella edizione del Pistoia Blues con alcune esibizioni da tenersi strettissime nello scrigno dei ricordi personali (per me soprattutto Dickey Betts,Lenny Kravitz,Watermelon Slim e John Lee Hooker Jr.) ed altre da dimenticare (su tutti l'inascoltabile Andy Timmons ed in parte gli obsoleti Purple).

L'appuntamento è per la prossima edizione...l'edizione del trentennale!

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