domenica 2 febbraio 2020

Pino Tuccimei

Oggi è una giornata molto triste per me.
Se n'è andata una persona a cui tenevo molto.
Non erano state moltissime le volte che ci eravamo visti di persona ma avevamo sempre mantenuto un costante contatto, sia telefonico che di chat, con lui.
Lui era Pino Tuccimei, storico produttore fin dalla seconda metà degli anni '60 ed organizzatore nel 1970, 1971, 1972 dei tre famosi raduni pop di Caracalla e Villa Pamphili a Roma dove nel 1972 si radunano circa 200.000 persone.
Nel 1975 iniziò ad organizzare concerti assieme al celebre Franco Mamone e portò in Italia gruppi come Genesis, Van der Graaf Generator, Hookfoot, Emerson, Lake & Palmer, Jethro Tull, Colosseum. Nel 1980, assieme a David Zard, organizzò il primo tour italiano di Elton John.

Immaginate quando nel Novembre del 2011 ricevetti una telefonata dove la persona all'altro capo del telefono mi disse: " Salve, mi chiamo Pino Tuccimei e faccio affidamento sulla tua assoluta discrezione e ti dico una cosa che NON si deve sapere per ora; ok; tu sai che nel 72 io feci il più grande raduno pop mai effettuato in italia, Villa Pamphili, avemmo circa 200/250.000 persone e per il prossimo anno, sarà il 2012, sono in attesa di avere la conferma se la giunta mi darà di nuovo villa Pamphli, ho già provveduto a contattare i gruppi stranieri che penso possibili; poi ti dirò le "chicche" ma stò fremendo per avere l'ok dal comune che dopo i casini di San Giovanni è giustamente un po preoccupato. Tieni però presente che il prog non dovrebbe richiamare un pubblico di teppisti ma più gente appassionata e più matura.
Ho sentito molto parlare di te e della tua assoluta professionalità e vorrei davvero che fossi tu ad occuparti della sicurezza per questa importante manifestazione."
Ovviamente accettai con immenso piacere ed orgoglio, Pino Tuccimei era una specie di mito per me.
Purtroppo però la giunta non dette mai quel permesso ma quel breve contatto telefonico mi permise di restare in contatto frequente con una persona che non avrebbe mai smesso di confidarsi con me e di cercarmi per ogni sua nuova idea.

Nella primavera del 2013 infatti la mente estremamente attiva di Pino partorì una nuova cosa.
Già dal 2010 lui era stato parte attiva nel rilancio di una formazione che si era rimessa assieme dopo ben 37 anni di inattività: The Trip.
I cari e vecchi Trip, formazione eccezionale e storica del prog italiano che, attorno a Joe Vescovi, Wegg Andersen e Furio Chirico, aveva rimesso assieme una nuova line-up, comprendente Fabrizio Chiarelli alla chitarra e voce ed Angelo Perini al basso.
L'idea di Pino era quella far riaccendere i riflettori ad un locale che era stato storico per il prog italiano e non solo, tra la fine degli anni '60 ed i primi anni '70, lo storico "Piper 2000" di Viareggio, che da un bel po di anni non se la passava benissimo e da "Caprice" come era stato rinominato a seguito della chiusura del Piper stesso, era poi stato trasformato in una specie di night club di dubbia fama.

Ricordo che facemmo una riunione assieme a Pino, Joe Vescovi e l'amico Daniele Nuti, con l'allora proprietà del Piper stesso.
Fu stilato un programma per l'estate successiva proprio da Tuccimei e la stagione iniziò con i due concerti dei New Trolls UT e della rinnovata Raccomandata con Ricevuta di Ritorno.
Poi però purtroppo, a causa della difficile situazione economica in cui versava il locale stesso, la programmazione fu interrotta e la cosa naufragò tra lo scoramento generale.
Pino non si rassegnava e non si è mai rassegnato alla tristezza, sotto il profilo artistico musicale, dei tempi attuali e caparbiamente ha provato con tutte le sue forze di riportare un po di quella cultura che si respirava in quegli anni così ricchi, oramai purtroppo terribilmente lontani, anche ai nostri giorni.

Lo sentii l'ultima volta la scorsa estate, quando gli proposi di interessarsi di una bravissima cantante romana di cui mi stavo occupando in quei giorni e che mi stava dando moltissime soddisfazioni.
In quella occasione mi confidò di avere un "nuovo inquilino", definì così la sua malattia.
Lo sentii molto provato ma, nonostante tutto, mi disse di mandargli tutto il materiale che avevo a disposizione dopo che, di li a pochi giorni, avrebbe fatto delle importantissime analisi e controlli.
Non lo feci, rispettando la battaglia che stava per intraprendere e che ritenevo dovesse essere la sua priorità nel futuro prossimo.
Stamani ho appreso della sua partenza per il suo viaggio ma sono sicuro che in qualsiasi posto sia andato, una volta preso confidenza con il luogo, Pino sarà capace di darsi da fare anche li, per portare musica e cultura, le cose a lui più care, oltre alla sua amatissima Roma.
Ciao Pino, buon viaggio.