giovedì 22 novembre 2018

EDDIE C. CAMPBELL (1939-2018)

Nato a Duncan, Mississippi nel 1939, Eddie, all'età di dieci anni, si spostò a Chicago.
Poco più che bambino, dopo che la madre lo portò a vedere un concerto di Muddy Waters al "Club 1125" di Madison Avenue, capì che quella sarebbe stata la sua vita e, soltanto quattro anni più tardi, il giovanissimo Eddie si guadagnò un posto proprio su quel palco.
Ben presto divenne uno dei musicisti più popolari della zona ed era facile vederlo sfrecciare su una fiammeggiante motocicletta viola (la motocicletta era una Honda CBX).
Eddie era già allora un personaggio eclettico, imparò il Karate e divenne pure un ottimo pugile dilettante con ben 16 ko all'attivo.
La sua chitarra Fender Jazzmaster rossa era però il suo amore più grande.
Suonò assieme a Otis Rush, Mighty Joe Young e Jimmy Reed.

Incise il primo album a suo nome nel 1977, "King Of The Jungle" era il titolo del disco, un robusto disco di "Chicago Blues", contenente alcune sue composizioni, come ad esempio la title track, o come il travolgente strumentale "Smokin' Potatoes", dove duettava alla grande con l'armonica di Carey Bell. Il disco conteneva inoltre alcune covers di artisti come Muddy Waters, Willie Dixon e Percy Mayfield.
Arrivò in Europa la prima volta nel 1979 con l' "American Blues Legend Tour".
Ebbi la fortuna di assistere ad una sua esibizione, che ricordo con grande piacere, nel 1987 al "Pistoia Blues Festival", per quell'edizione denominato semplicemente "Bluesin' 87", dove ero, come lo sono ancora adesso, responsabile della sicurezza, Festival dove si doveva esibìre assieme ai nostrani Model T-Boogie ma un ritardo lo vide esibirsi il giorno successivo assieme alla band, che si prestò per l'occasione, di Valery Wellington
L'ultimo album inciso all'epoca del concerto a cui assistetti, in quell'ormai lontanissimo 4 Luglio 1987 a Pistoia, risaliva a due anni prima, il 1985 e si intitolava "Baddest Cat On The Block"".
T-shirt bianca attillatissima, con su scritto "Blues Festival" in rosso, che metteva in mostra un fisico, ai tempi, molto allenato, capelli afro, stile primi anni '70, con basettoni d'ordinanza annessi, Eddie incarnava fisicamente, con un buon decennio di ritardo, il tipico nero da action movie della cosiddetta Blaxploitation targata anni '70.
Dal palco ci deliziò con il suo blues bello tirato e trascinante, dimostrando egli stesso di conoscere tutti i trucchi che servivano per ingraziarsi la platea, come suonare con i denti e dietro la schiena, la sua celebre Fender Jazzmaster rossa.

Il 20 Novembre scorso, già molto malato, Eddie ci ha lasciato.
L'ho appreso personalmente da un post letto durante la notte sulla sua pagina facebook.
Un altro grande esponente del "Chicago Blues" ci ha lasciato, rendendo tutti noi amanti del blues ancora una volta molto più soli.



(le foto di Eddie C. Campbell al Bluesin'87 di Pistoia sono di: Stefano Di Cecio
la foto nel backstage del Bluesin' 87 con Massimo Pavin e Dario Lombardo dei Model T- Boogie è di proprietà di Dario Lombardo)