lunedì 26 aprile 2010

PISTOIA BLUES 2009-30th Anniversary Edition

E così ancora un anno è passato e siamo di nuovo qui a raccontare ricordi,emozioni e quant'altro dell'edizione appena passata.

E' stata questa un'edizione nata tra mille difficolta'...difficoltà che sono proseguite anche durante il suo svolgimento ma che non sono riuscite assolutamente ad intaccare la bellezza di un'atmosfera che si perpetua da trent'anni;un'atmosfera che solo questa celebrata e magnifica Piazza sa donare.
Come dimenticare le defezioni agli ultimi tuffi di Gary Moore,Pul Gilbert,Lauryn Hill ed a poche ore dall'inizio dell'ultima serata di Taj Mahal?
Qualsiasi altra manifestazione sarebbe caduta al tappeto senza possibilità di rialzarsi...invece no,Pistoia ha reagito presentando un cast,a mio avviso,indovinatissimo soprattutto per quanto riguarda la serata di sabato.Raramente siè avuto una serata piena zeppa di tanto gusto;ma andiamo con ordine.

VENERDI' 3 LUGLIO:
Aprono la manifestazione i RADIO HELL da Prato,il loro è un breve set (3 brani) molto energico,un Rock duro (come lo definiscono loro) dalle venature Southern,soprattutto all'interno della ballata (Sunset Of Fire) che conclude il loro tiratissimo set,bravi!
A seguire LORENZO DEL PERO alla sua seconda apparizione al Festival.Con una Band di "veterani" del movimento musicale toscano,tra le cui fila anche il bravo sassofonista Cris Pacini,Lorenzo ha prodotto un set breve ma piuttosto tirato,dando sfoggio delle sue notevoli doti chitarristiche e vocali.
GUTHRIE GOVAN è un giovane chitarrista inglese.Preferisco però non ripetere i miei giudizi su questo tipo di chitarristi che fanno della tecnica pura la loro arte.
Non mi ha entusiasmato.
ALVIN YOUNGBLOOD HART accompagnato dagli W.I.N.D. Fabio e Silver sale sul palco e già impressiona per la sua mastodontica figura.
Il primo brano (Big Mama's Door) è già un biglietto da visita di quello che sarà il suo set,roccioso e tirato il Bluesman ci dà dentro con grinta e tecnica accompagnato degnamente da quella "macchina da guerra" che è la ritmica degli W.I.N.D.,bel set da ricordare.
KAKI KING ha proposto un set diviso tra acustico ed elletrico;personalmente ho trovato che la parte elettrica del suo set sia stata,almeno a mio avviso,un po' noiosetta,al contrario del set acustico che ha confermato le sue doti indiscutibili.
JON SPENCER HEAVY TRASH è il nuovo progetto dell'eclettico Spencer.Il loro set mi ha davvero divertito,un rockabilly anfetaminico trascinante e coinvolgente.
Non hanno assolutamente fatto rimpiangere Paul Gilbert...anzi!
Finale con i CHICKENFOOT.



Personaggi assolutamente carismatici nel backstage,tipici Artisti che "la sanno lunga".
Devo dire che ero piuttosto dubbioso sulla scelta di questo supergruppo per la serata di apertura del Festival,invece devo dire che,pur non avendomi entusiasmato,sono riusciti (almeno per la prima mezz'ora del loro set) a lasciarmi a bocca aperta per la loro padronanza della scena,cosa che avrei dovuto aspettarmi visti i trascorsi dei rispettivi componenti che ricordo essere il bassista e cantante dei Van Halen,il batterista dei Red Hot Chili Peppers e Joe Satriani,per il loro incredibile "muro di suono" e,perchè no,per le loro composizioni che non sono assolutamente male,anzi si sono rivelate piuttosto piacevoli,anche se siamo pur sempre e solo nel "divertimento" e niente di più.
Non ho mai amato chitarristi dello stile di Satriani,è risaputo,però quando suona la chitarra in maniera più "rock" ed evita le solite masturbazioni musicali (vedi G3) risulta molto ma molto meno fastidioso alle mie orecchie.

Passo adesso al mio personale racconto della seconda giornata,giornata a mio avviso in cui si è riusciti a creare un ensamble di suoni e musiche che si sono integrate come gli affluenti che fluiscono in un fiume.Raramente ho percepito questa cosa in una serata del Festival,la serata di sabato è stata in questo senso spettacolare.

SABATO 4 LUGLIO

Iniziano i WALKING TREES,quartetto di ragazzi calabresi dalle profonde radici Rock-Blues con alla voce una ragazza (Teresa) dalla voce incredibile.
Il loro breve set fa capire la grinta e la tecnica del gruppo,una bella versione di "Woman Across The River" degli Allman ci fa capire che nel dna dei ragazzi si trova del Southern Rock in quantità notevoli.
Durante il cambio di palco,Teresa viene richiamata dalla presentatrice Chiara Buratti,per intrattenere il pubblico con una versione a cappella di "Mercedes Benz".
Cambio di palco effettuato e sale sul palco il fiore all'occhiello del Blues Toscano (Pistoiese doc in questo caso),la punta di diamante del chitarrismo made in Pistoia:NICK BECATTINI che questa volta si presenta con le coriste al seguito (le Nickettes).
Un concerto di Nick è per me sempre qualcosa di speciale,data l'amicizia ventennale che mi lega al chitarrista,ogni volta però rimango sbalordito dalla sua tecnica,dal suo gusto e dalla sua grinta.
Inizia con "Gotta Pay My Bill" uno slow-blues scritto da Angelo Rossi e Nick stesso e ci regala un concerto tirato e divertente con una "Shake Your Money Maker" finale che fa ballare tutta la Piazza.
Tocca all'astro nascente del Blues made in Usa:MICHAEL BURKS.
Non so voi ma a me è piaciuto da matti...per carità niente di nuovo,classico Blues ma fatto con una grinta,un tiro pazzesco!
Il trio (circa 400 kg in tre!) è rocciosissimo e snocciola Blues duri e slow con una facilità ed una naturalezza che ultimamente poche volte avevo riscontrato.
Arriviamo a quello che secondo me è stato il set che ricorderemo come quello più significativo di questa edizione:DEREK TRUCKS BAND.


Innanzitutto è doveroso ricordare la disponibilità e assoluta cortesia del ragazzo.
E' una costante che si è ripetuta con tutti gli appartenenti agli Allman che sono passati da questa Piazza (Gregg Allman,Warren Haynes e Lui),solo Dickey Betts era leggermente più riservato ma non per questo non disponibile,anzi...però si sa,Dickey è un cowboy!
Ha passato il pomeriggio girellando per la Piazza,firmando autografi e fotografandosi con tutti,davvero una bella persona.
Cosa dire della sua Musica...beh,la cosa più giusta penso me l'abbia detta Nick Becattini stesso (e se lo dice Lui...):Derek ha letteralmente inventato uno stile!
Il modo in cui usa la mano destra,quel far "ruggire" la chitarra (come dico io) sono unici...set m-e-m-o-r-a-b-i-l-e!

Tocca alla bellissima e dolcissima Joss Stone,accompagnata da una Big Band di bianco vestita,con tre coriste,Joss ci delizia con una voce stupenda che già dall'iniziale "Super Duper Love" ci fa capire che la ragazza ha un indiscutibile talento e,soprattutto dal vivo,non cede alle lusinghe dello star system,badando al sodo e regalando ala Piazza una performance di assoluta classe.

Passo adesso a darvi le mie impressions su quella che a mio avviso (e so di attirare stupore in queste mie considerazioni) considero la più debole delle tre serate,nonchè una delle più deboli degli ultimi anni.

DOMENICA 5 LUGLIO:

Il colpo d'occhio della Piazza non fa ben sperare,ha appena smesso di piovere,cartelli alle transenne annunciano la defezione di Taj Mahal (che si farà sentire...e come se si farà sentire...) ed in più,cosa assolutamente inedita per una serata delle tre canoniche,la platea conta un gran numero di sedie numerate .
Iniziano i SOUTHLANDS da Pavia,autori tra l'altro di un bel cd (recensito positivamente anche dal "Buscadero") "The Morning Sky".
Propongono una Musica molto "Americana" con influenze dei Grandi tipo John Hiatt,John Mellencamp e perchè no,Springsteen.
La loro non è una Musica molto immediata bensì un sound che cresce con gli ascolti e i soli tre pezzi che purtroppo hanno a disposizione non riescono sicuramente a farsi apprezzare appieno dalla platea invero non numerosissima.
A seguire un altro chitarrista,conosciutissimo ed apprezzatissimo a Pistoia: Emiliano Degl'Innocenti che con la sua Emiblues Band accompagna il bravo Sidney Selby,in arte GUITAR CRUSHER.
Amo molto questo Artista,una specie di Beautiful Loser del Blues,uno di quei personaggi che hanno sfiorato il successo nei 60's per poi non afferrarlo,complice anche il fatto di essersi sposato e trasferito in Germania.
Bellissimo il suo modo di prepararsi per il concerto in modo di offrire al suo pubblico una bella immagine di se,via quindi con scarpe di vernice,camicia bianca con cravattino texano e pantalone rigorosamente nero come il cappello.
Bellissima e molto intensa la sua voce dalle venature molto Soul.
Bel set,trascinante!
Tocca a ROBERTO CIOTTI che propone un lungo set unplugged;che dire,Roberto è uno che la sa lunga e la sua più che trentennale carriera parla chiaro,le sue composizioni non sono mai banali,però alla lunga,ho trovato il suo set leggermente noioso.
Avrei apprezzato molto un suo intermezzo unplugged nel contesto di un concerto elettrico.
E' poi la volta del "professore" Larry Carlton,lo definisco così perchè questa è l'immagine che mi dà,quella cioè di un professore della seicorde.
Niente da dire,professionista ineccepibile,chitarrista pauroso...però anche qui,a livello compositivo,un po' di noia verso la fine del set comincia a farsi largo nelle mie emozioni...
Ricordo che quando venne assieme a Steve Lukather nel 2001 ed iniziarono il loro set con "The Pump" dell'inarrivabile Jeff Beck,mi entusiasmò molto di più.
Per finire la PFM. Li avevo visti l'ultima volta due anni fa nell'ambito del Pop Eye Festival di La Spezia in una serata al fulmicotone.
In quella occasione proposero una prima parte dedicata alla loro carriera ed una seconda dedicata al tributo a De Andre'.Furono stupefacenti,con un'energia che trasudava da ogni nota.
Ricordo che buona parte del concerto la vidi dal palco e da li potevo notare l'energia che Franz Di Cioccio trasmetteva a tutti gli altri,ricordo che a partire dal 1972 ho visto la Band in azione una ventina di volte e quindi parlo da "esperto" di esibizioni live del Gruppo...bene,questa volta li ho trovati piuttosto stanchi e non eccezionalmente motivati.
Dopo un inizio col botto (21th Century Schizoid Man),non ho trovato azzeccato piazzare la lunga e articolata "Out Of The Roundabout" ad inizio concerto che ha decisamente freddato l'atmosfera...atmosfera che,personalmente,ho trovato piuttosto tiepidina per ben tre quarti del loro set e che poi si è riscaldata nel finale.
Insomma,per dirla con franchezza,una delle loro peggiori esibizioni a cui ho assistito (parere ovviamente personale).

Per concludere una buona (assolutamente non memorabile) edizione,con una punta molto elevata per quanto riguarda la serata di sabato ed una,a mio avviso,piuttosto fiacca (domenica).

L'appuntamento è per la prossima edizione del nostro amato Festival nella nostra amata Piazza per l'edizione numero 31!

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