sabato 19 dicembre 2020

My Best Of 2020



Come tutti sappiamo questo 2020 che sta per concludersi è stato una anno molto difficile; per noi amanti della musica è stato un anno caratterizzato dalla quasi totale mancanza di concerti. Mancanza che ha reso l'anno sicuramente più povero di emozioni, di occasioni di incontro e, per me in particolare, anche di occasioni lavorative, visto che i concerti per me sono fonti di piacere ma anche di lavoro.

La clausura in cui siamo stati costretti per molti mesi dell'anno trascorso ha però fatto si che, dal chiuso delle nostre case, abbiamo avuto maggiori occasioni di ascoltare nuovi dischi e, sicuramente, quello appena trascorso è stato un anno caratterizzato da buone uscite, in alcuni casi decisamente ottime uscite.

Questi che seguono sono, tra quelli che ho ascoltato, i miei preferiti.

l'ordine come sempre è casuale e non è un ordine qualitativo.


MARCUS KING- El Dorado

SWAMP DOGG- Sorry You Could't Make It

BOB DYLAN- Rough And Rowdy Ways

ALLMAN BETTS BAND- Bless Your Heart

BRUCE SPRINGSTEEN- Letter To You

COLTER WALL- Western Swing & Waltzes And Other Punchy Songs

CHRIS STAPLETON- Starting Over

ALBERT CUMMINGS- Believe

THE OUTLAWS- Dixie Highway

VARIOUS ARTISTS- Buscadero Americana

ALLMAN BROTHERS BAND- Warner Theatre, Erie, PA 7-19-05 (Live)

LOUDON WAINWRIGHT III- I'd Rather Lead a Band

TENNESSEE JET- The Country

JOHN ANDERSON- Years

FANTASTIC NEGRITO- Have You Lost Your Mind Yet?

NICK BECATTINI- Life Time Blues

DAVID BROMBERG- Big Road

LUCINDA WILLIAMS- Good Souls Better Angels

JASON ISBELL AND THE 400 UNITY- Reunions

THE PRETENDERS- Hate For Sale

MARGO PRICE- That's How Rumors Get Started

SUPERDOWNHOME- Blues Case Scenario

SHAMEKIA COPELAND- Uncivil War 

RAY LAMONTAGNE- Monovision

DAN PENN- Living On Mercy

TESKEY BROTHERS- Live At The Forum

CHRIS FORSYTH WITH GARCIA PEOPLE- People Motel Band

DON BRYANT- You Make Me Feel

KEVIN BURT- Stone Crazy

PAUL WELLER- On Sunset











giovedì 3 dicembre 2020

Chaka Khan al Pistoia Blues 1990 ed al Porretta Soul Festival 2008

Quella del 1990 fu un'edizione del Pistoia Blues Festival che aveva subito molte defezioni dal primo cartellone che in origine era stato approntato dall'organizzazione.
Avevano dato forfait artisti del calibro di John Lee Hooker, Albert Collins, Bo Diddley, Mick Taylor, Ali Farka Tourè e Son Seals, defezioni che erano avvenute praticamente alla vigilia della manifestazione e che avevano creato non poche difficoltà.
Nonostante ciò gli organizzatori riuscirono a metter su un cast, in quattro e quattr'otto, degno di massimo rispetto, per intendersi, roba che adesso farebbe quasi gridare al miracolo qualsiasi amante del blues.
Nella tre giorni che andava dal 13 al 15 Luglio, quel prestigioso palco vide salire sulle sue assi nomi quali B.B. King, Otis Clay, John Hammond, Jeff Healey Band, Robben Ford, John Martyn, Miriam Makeba, Clarence "Gatemout" Brown, Edoardo Bennato, Tolo Marton e Chaka Khan.

Proprio di Chaka Khan parlerò in questo mio racconto.
Era la serata conclusiva, quella del 15 Luglio ed io, aggirandomi nel backstage per controllare come sempre che tutto fosse in ordine, notai provenire dall'interno di una room alcune voci meravigliose che stavano scaldandosi.
Mi soffermai un attimo, completamente estasiato, di fronte alla porta di quel camerino, quando all'improvviso la porta si aprì e dalla stanza uscì Chaka Khan, la quale sbattè letteralmente contro il mio sorriso beato, visto che ero rimasto davvero estasiato dalla bellezza della sua voce. Mi guardò ed il suo volto si aprì in un bellissimo sorriso sincero e stupita dal trovarmi li davanti.

Yvette Marie Stevens, in arte Chaka Khan, aveva iniziato a cantare negli anni 60 in un gruppo totalmente femminile chiamato The Crystalletts, gruppo comprendente anche sua sorella minore Yvette Stevens, che in seguito con lo pseudonimo di Taka Boom ottenne successo come vocalist di una band psycho-funky-soul chiamata The Undisputed Truth, che si presentavano sul palco con i volti dipinti di bianco e con grandi capigliature afro e coi quali ottenne un buon successo nel 1976 con il brano "You + Me = Love".


In seguito a Chaka, dopo aver fatto parte di alcune bands minori, come Shades Of Black e The Life, fu chiesto di entrare  nei Babysitters, i quali cercavano una voce per sostituire l'incredibile Baby Huey, scomparso da poco (se non lo conoscete ascoltate il suo unico meraviglioso album "The Baby Huey Story- The Living Legend", uscito postumo, perchè è un album meraviglioso e sull'artista in questione dovrò, prima o poi, decidermi a scrivere qualcosa), purtroppo non se ne fece di nulla, dato che di li a poco The Babysitters si sciolsero.
Chaka entrò allora in una band appena formata e che aveva assunto il nome di Rufus.
La band firmò un contratto con la ABC ed ottenne il primo vero grosso successo con un bel brano dalle forti tinte black, scritto da Stevie Wonder, dal titolo "Tell Me Something Good", era il Giugno del 1974.
Con The Rufus Chaka pubblicò, dal 1973 al 1983, 11 albums ed ottenne ben quattro primi posti nella classifica degli United States Rhythm'n Blues Albums.
Nel 1978 incise il suo primo album solista "I'm Every Woman", che fu pubblicato l'anno successivo.
Da li in poi la sua incredibile carriera solista subì un'impennata che la portò a vincere ben nove Grammy Awards come "Best R&B vocal performance female" ed a incredibili collaborazioni con, tra gli altri, Prince.


Tornando al frangente in cui me la trovai improvvisamente davanti, restai letteralmente affascinato da quel sorriso, Chaka ha sempre avuto un volto bellissimo, con un meraviglioso sorriso e due occhi che brillano di entusiasmo..
restammo un po a parlare seduti nel backstage e stabilimmo un feeling immediato, tanto che dopo un po la invitai a visitare assieme a me l'antico Palazzo Comunale di Giano, all'interno del Palazzo Comunale che, da sempre, occupa il, backstage del Festival e l'Antico Palazzo dei Vescovi.
Chaka restò letteralmente sbalordita dall'antico episcopio, importante testimonianza dell'architettura civile del medioevo pistoiese.
Quando poi salimmo al piano superiore del Palazzo Comunale, la cantante resto per molti minuti in silenzio davanti all'affresco della Madonna col Bambino fra i Santi Zeno e Iacopo, affresco del 1360 attribuito a Dalmasio e Niccolò di Tommaso ed altrettanto fece davanti alla tela sull'altare all'interno della piccola Cappella di Sant'Agata, opera di Lazzaro Baldi.
Mi chiese persino di scattarle delle fotografie, cosa che feci con lei che si metteva in posa davanti al mio obbiettivo con una gioa ed una grazia incredibile.
Purtroppo all'epoca per stampare le foto occorreva portarle appunto in stampa e non avrei potuto consegnargliele ma restammo d'accordo che gliele avrei consegnate non appena avremmo avuto occasione di rivederci.


Arrivò dunque il momento per lei, che mi sembrava piuttosto emozionata, di salire su quel palco in quella Piazza meravigliosa, come le sue parole me la descrissero.
La accompagnai sulle scalette che portavano allo stage e, dandole un forte abbraccio, le feci coraggio.
Le note di "I Feel For You" introdussero l'artista, con quel " Chaka Khan, let me rock you, let me rock you, Chaka Khan..."
Il suo fu un set molto bello, tecnicamente e professionalmente lei fu praticamente perfetta, il suo funky-soul, pur venato di quel disco-sound tardo anni 70 era di pregevolissima fattura ma il pubblico di allora ancora non digeriva il fatto che in un festival denominato Festival Blues trovassero spazio anche suoni che, provenivano sicuramente dal blues, ma non lo erano in maniera ortodossa.

La sua bellissima performance lasciò la platea un po freddina e persino qualche timido fischio partì dal pubblico, cosa questa che dentro di me provocò un'immediata irritazione, sia perchè appunto lei era bravissima e sia perchè avevo vissuto accanto a lei la trepidazione e l'eccitazione di salire su quel palco.
Al rientro nei camerini dovetti persino consolarla un po, visto che mi sembrò piuttosto rattristata da quella inaspettata reazione da parte del pubblico, lei che era abituata a ben altre accoglienze.
Purtroppo per lei gli anni erano quelli, anni dettati anche da un certo provincialismo di fondo.

Passarono molti anni prima che incontrassi nuovamente la brava cantante e questo accadde al "Porretta Soul Festival" nell'edizione del 2008, dove il promoter Graziano Uliani mi richiese esplicitamente di occuparmi della sicurezza personale della cantante, anche e soprattutto perchè normalmente, da sempre, in quel Festival non esistono barriere tra il pubblico e gli artisti sul palco, cosa questa che pareva avere un po preoccupato l'entourage dell'artista.
Chaka Khan ancora una volta dovette entrare in sostituzione di un'artista che aveva dato forfait proprio all'ultimo minuto e, questa, era una defezione davvero pesante, pensate che l'artista in questione era addirittura Etta James ricoverata in ospedale a Los Angeles.
Ancora una volta, a distanza di 18 anni, trovai la performance di Chaka di un livello altissimo, molto aggressiva e con un uso incredibile di note alte.
"I Feel For You", "Ain't Nobody", "Once You Get Started", "Sweet Thing", "I'm Every Woman" furono alcuni tra i successi che propose e che, stavolta, il pubblico apprezzò appieno, tributandole una lunga ovazione.


Nella concitazione del suo arrivo in macchina presso il "Rufus Thomas Park", la deliziosa location dove annualmente si svolge il "Porretta Soul Festival", non ebbi modo di ricordarle chi ero, mi limitai a prenderla per mano e scortarla fino al backstage e di li a poco al palco, dove si sarebbe esibita, sistemandomi su un lato del palco, di fianco a lei.
Terminato il suo set, mentre la riaccompagnavo a piedi verso il vicino albergo che l'avrebbe ospitata, presi dalla mia borsa le foto che la raffiguravano all'interno dell'antico Palazzo Comunale di Pistoia che le avevo personalmente scattato in quella lontana notte pistoiese. Lei si fermò, mi guardò profondamente ed il suo volto si sciolse in quel meraviglioso sorriso che le avevo visto fare la prima volta che la incrociai. Mi abbracciò a lungo e mi disse che si ricordava di me e che, in quei lontani giorni aveva sperato di rivedermi.
Ad onor del vero mi chiese se potevo tornare a trovarla il giorno successivo all'albergo, visto che lei sarebbe rimasta in città ed avremmo potuto farci un giro assieme; Il giorno successivo avevo però un altro lavoro che mi attendeva e dovetti, a malincuore, declinare l'invito.


lunedì 30 novembre 2020

David Honeyboy Edwards, Robert Johnson, Pistoia ed altre storie di Blues

 David Edwards, conosciuto come "Honeyboy" , era nato nel Mississippi e più precisamente a Shaw, il 28 giugno del 1915.


Honeyboy era uno dei musicisti, dell'epoca leggendaria del blues sopravvissuti al nuovo millennio, che potevano realmente tramandare la leggenda di Robert Johnson. La sua vita infatti si intrecciò con quasi tutte le leggende del blues, tra cui Robert Johnson appunto, Charlie Patton, Big Joe Williams, Muddy Waters, Sonny Boy Williamson, Howlin' Wolf, Lightnin' Hopkins, Little Walter, Magic Sam.

Il suo nome fu addirittura registrato nel 1942 da Alan Lomax nella biblioteca, di fatto, più grande del mondo, la Library of Congress, cioè la Biblioteca Nazionale degli Stati Uniti.

Honeyboy incise il suo primo album, dal titolo "Who May You Regular Be" nel 1951 per la "ARC Records".

Nei primi anni '50 si trasferì in quella che pare quasi una tappa obbligatoria per i musicisti provenienti dal Mississippi, vale a dire Chicago, dove registrò alcuni brani per la oramai celelebre "Chess Records" rimasti inediti per molti anni e dove partecipò, assieme ai giovani musicisti inglesi dei Fleetwood Mac, alla "Blues Jam At Chess".

Nel 1972 incontrò Michael Frank, assieme al quale fondo la Honey Edwards Blues Band, con cui ottenne un buon successo suonando nei locali del North Side.

Successivamente, nel 1979, registro l'album "Old Friend" assieme ai suoi vecchi amici Sunnyland Slim, Big Walter Horton, Kansas City Red e Floyd Jones.

Leggenda narra che Honeyboy fosse presente addirittura quando Robert Johnson morì in una lontana notte di agosto nel 1938, avvelenato da un marito geloso ed in futuro si trovò molte volte a dover raccontare ai vari giornalisti curiosi, una volta che il nome di Robert Johnson sarebbe divenuto mitologico, questa storia. Si sa però bene come vanno certe cose e di come risulti difficoltoso distinguere tra realtà e leggenda.

Honeyboy raccontava che Robert Johnson aveva iniziato ad avere una relazione con la donna del titolare di un locale, dove suonava assieme a lui ed a Sonny Boy Williamson II, a Greenwood, piccolo centro agricolo, e la voce in breve si sparse. Lei pare fosse una donna bellissima dai lunghi capelli corvini; sembra però che il marito non avesse alcuna intenzione di perdere la sua donna ad opera di quel musicista dalle mani con dita lunghissime, così una sera lo avvelenò passandogli una bottiglia di whisky priva del tappo, all'interno della quale aveva messo del veleno. Johnson, complice l'adrenalina per l'esibizione e la presenza della bellissima donna, la portò alla bocca e la bevve senza alcuna esitazione.

Quando Honeyboy andò a trovarlo più tardi, Robert Johnson stava male ed aveva la febbre. Purtroppo mori la notte stessa e fu immediatamente seppellito, visto che non era in possesso di nessuna assicurazione.

Honeyboy diceva che Robert Johnson andava pazzo per le donne ed il whisky ma, allo stesso tempo era un bravo ragazzo che suonava il blues con più facilità di chiunque altro e che, se avesse lasciato in pace la moglie di quell'uomo, probabilmente avrebbe vissuto più a lungo.

Ovviamente questa era la versione di Honeyboy Edwards sulla morte del celebre musicista, versione confermata anche da Sonny Boy Williamson II, presente anche lui in quella maledetta sera.

C'è però anche un'altra ipotesi sul destino del leggendario Robert Johnson ed è quella che riguarda il famoso incontro al "crossroads", quella del famoso patto con il diavolo in persona e questa resta l'ipotesi più suggestiva e per certi versi affascinante.

Dopo alcuni anni da quel.leggendario incontro fatto al "crocicchio", il diavolo avrebbe riscosso il pegno richiesto al giovane Robert in cambio di farlo diventare, da onesto mestierante qual'era, un grande chitarrista blues, pegno che consisteva nell'entrare in possesso della sua anima.

Tre lapidi sparse per il Mississippi raccontano che tipo di leggenda fosse Robert Johnson e di come la sua anima venduta al diavolo sia divenuta immortale, come la musica da lui suonata, musica del diavolo appunto.

Alcuni anni fa sono stato proprio a Clarksdale, in compagnia della mia ragazza e chiedendo ai vecchi bluesman che popolano le via della città, chiarimenti sul famoso "crossroads", praticamente tutti mi dissero che il famoso cartello che indica l'incrocio tra la Highway 61 e la 49, è stato posto li per le foto da far fare ai turisti ma che in realtà "...i'ts  Hollywood shit...!", la definivano proprio così ed in molti aggiungevano che se volevamo trovare "the real crossroads" dovevamo lasciarci guidare dal cuore e trovarlo tra i numerosi incroci fuori dal centro del paese. Così facemmo e trovammo quello che secondo noi era il luogo magico e vi assicuro che la sensazione che provammo fu veramente forte e, cosa davvero incredibile, la provammo assieme visto che, una volta arrivati a quell'incrocio ci guardammo  e vedemmo l'uno negli occhi dell'altra una luce fortissima che ci fece immediatamente capire di trovarci nel posto giusto.

Ebbi la fortuna di incontrare David "Honeyboy" Edwards la prima volta al "Pistoia Blues" del 1993 quando il vecchio bluesman, all'epoca già 78enne, propose un set di puro blues.

Salì sul palco imbracciando una Gibson semiacustica, in perfetta solitudine ed indossando un cappellino da baseball con su la scritta "Pearl Jam". Il blues di Edwards faceva della passione la sua arma migliore; note di slide tirate a lungo, sofferte, facevano da contrappunto alla sua voce, ora dolce, ora possente, a volte roca. Dai suoi brani traspariva tanta ma tanta passione, a volte anche dolorosa.

"Sweet Home Chicago", "Catfish Blues", brani già sentiti mille altre volte ma eseguiti con una passione ed una intenzione a cui raramente mi era stato dato di assistere.

David "Honeyboy" Edwards ci avrebbe lasciato per un attacco di cuore il 29 agosto del 2011, all'età di 96 anni, portando con se i ricordi vissuti di una grossa parte della storia del blues, quella diventata autentica leggenda.





sabato 18 luglio 2020

Superdownhome alla "Fortezza 59" di Pistoia per "Blues Around"


Come tutte le manifestazioni estive, anche il Pistoia Blues Festival ha dovuto prendersi una pausa.
Non si è però fermato, cedendo il passo alla paura dello stramaledetto Covid 19 ma, nel pieno rispetto delle normative vigenti, ha messo in piedi una manifestazione che si presenta sotto le mentite spoglie di “Blues Around” e che comprende, oltre a nomi di spicco del panorama nazionale, almeno quelli che hanno deciso di mettersi in gioco intraprendendo brevi tour, anche alcuni nomi che appassionano intenditori del genere.

La formula è quella di presentare questi nomi in giro per la città, tra piazze e locali.
Il primo nome che si è presentato nella città del blues per eccellenza è quello dei Superdownhome.
Erano già stati sul palco principale del Pistoia Blues nel 2018, lasciando stupito il pubblico che era venuto per apprezzare il grande Billy Gibbons, headliner di quella serata con i Supersonic Blues Machine.
Ieri sera, 16 Luglio, si sono presentati sul palco del delizioso “Fortezza 59”, il nuovissimo locale situato all'interno del Parco della Resistenza, conosciuto meglio dai pistoiesi come Piazza D'Armi.
Piccolo palco all'esterno del locale, dove sotto agli ampi gazebo un bel pubblico se ne stava seduto, sorseggiando drinks e birra, in attesa di essere investito dal poderoso ma allo stesso tempo raffinato rural-blues del duo. Poderoso blues che non è decisamente mancato.
Il duo, vale a dire Henry Sauda e Beppe Facchetti che si sono presentati con le loro cigar box e batteria ed hanno dato il via ad un'ora e mezza di blues rurale proiettato in un futuro che attinge da spazi e territori quali quelli del folk, del country e persino del punk.
L'inizio delle danze è con “Razor Action Blues” dal loro penultimo album “Get My Demons Straights”, brano che nell'album vede la partecipazione di Popa Chubby, seguito immediatamente da “Stop Breaking Down Blues” di Robert Johnson così, tanto per mettere le cose in chiaro, visto che un buon inizio può decretare decisamente l'andamento di un match; in questo caso l'inizio è stato davvero al fulmicotone ed il pubblico attento non ha mancato di sottolinearlo con applausi.
L'artista che ha ispirato il duo è il barbutissimo californiano Seasick Steve e l'ispirazione si sente tutta.
Il terzo brano è tratto dall'ultimo album, che hanno stampato in un bel vinile in edizione limitata da 500 copie, per il recente “Record Store Day”, l'album si intitola “Blues Case Scenario” e il brano è “Booze Bloodhound”.

Da li è stato un susseguirsi di classici e brani propri, che hanno fatto passare in un attimo l'ora e mezza a loro dedicata.
Dopo il concerto i due bresciani, disponibilissimi, si sono intrattenuti a parlare con il pubblico, prima di salutare tutti e partire on the road per una nuova data.
Sentire del blues a Pistoia è un po come andare a mangiare il cacciucco a Livorno o la bistecca alla fiorentina a Firenze, è il luogo deputato per questa musica in Italia, non c'è proprio niente da fare; quarant'anni di storia in town stanno li a domostrarlo.



(Articolo scritto per la rivista online "Meglio Meno")


giovedì 2 aprile 2020

Ray Manzarek and Robby Krieger of The Doors, 9 Luglio 2011- La sera in cui lo spirito di Jim Morrison scese su Piazza Duomo a Pistoia


Dopo ben 9 anni mi decido a fare il racconto di un concerto particolare; un concerto che, per una sera, riportò indietro di almeno 40-44 anni il pubblico presente. Lo riportò alle atmosfere tesissime ma eccitanti che avevano vissuto quei fortunati che parteciparono a concerti come quello svoltosi al "Dinner Kay" di Miami nel marzo del 1969 dei Doors, dove le famose good vibrations si mischiaro ad attimi di vera e palpabile tensione.
Stavolta gli anni e la location erano molto diversi ma gli attori protagonisti erano per la metà gli stessi di allora.
Era il Pistoia Blues 2011 e sul palco stavano per presentarsi Ray Manzarek and Robby Krieger of The Doors.
L'edizione 2011 del celebre Festival toscano vedeva, nella serata centrale, dopo le esibizioni in programma di James Burton, ex chitarrista di King Elvis Presley e quella di Robben Ford, in cartellone due reduci della formazione dei The Doors di Jim Morrison.
Già nel 1998 c'era stata una specie di reunion, più nelle intenzioni che nei fatti, dato che all'ultimo momento Ray Manzarek aveva dato forfait e si erano esibiti Robby Krieger e John Densmore, rispettivamente chitarrista e batterista originali della formazione californiana, accompagnati da ottimi turnisti, tra i quali spiccava al basso Barry Oaklay jr., figlio del grande e sfortunato Berry Oakley, bassista della formazione originale degli Allman Brothers Band.
Il tutto però si era risolto in una specie di grande karaoke, dove un po' alla volta, si alternavano tutti al canto, scontentando quasi tutto il pubblico presente, che non mancò di mostrare il proprio disappunto, infatti qualche fischio si mischiò agli applausi per l'improvvisata band.
Stavolta mancava John Densmore, i cui rapporti con gli altri due non erano dei migliori, ma la presenza di Ray Manzarek pedina fondamentale, assieme a Jim Morrison, dei Doors, dava una certa garanzia in più.
In occasione di questo concerto erano stati previsti diversi ordini di posti, una platea con sedie numerate, le consuete due tribune e posti in piedi, ovviamente con prezzi diversi.

Da responsabile della security del Festival mi recai in Piazza ovviamente con largo anticipo, per coordinare tutte le operazioni del caso e non potetti fare a meno di notare, dai vari bivacchi fuori dal perimetro della Piazza, che quello che si apprestava ad entrare non era certo un pubblico tra i più facili.
Numerose le bottiglie di vino e le lattine di birra che circolavano tra i ragazzi che attendevano l'apertura dei cancelli, ragazzi che già, dalle prime ore del pomeriggio, non sembravano essere poi così pochi, anzi.
Da tenere conto che la data di Pistoia era la data più a sud del brevissimo tour e che, oltre a tutto il pubblico del centro Italia, avrebbe accolto anche i numerosi fans della band provenienti dal sud appunto.

Già durante i set che precedevano l'attesa esibizione le mie perplessità ed i miei dubbi riguardo a quello che sarebbe stato l'andamento della serata erano decisamente aumentati, ovviamente il mio pensiero era principalmente rivolto al momento in cui gli ex-Doors sarebbero saliti sul palco.
Che l'andazzo non sarebbe stata una semplice passeggiata era ai miei occhi piuttosto chiaro, dato che già durante le esibizioni degli artisti in apertura appunto, io stesso ed i ragazzi della security, ci eravamo dati da fare per arginare gli ubriachi che a tutti i costi cercavano di sistemarsi sulle sedie numerate ed ogni volta dovevamo prenderli e portarli al di la dell'area delimitata

Con il calare della sera le cose peggiorarono ulteriormente e, già durante il set di Robben Ford, era già molto più difficoltoso far sloggiare i ragazzi dall'area riservata.
Finito il set di Ford e durante il lungo cambio di palco era praticamente diventato impossibile farli abbandonare le posizioni che faticosamente avevano guadagnato, visto che la gente non ne voleva assolutamente sapere di stare lontana dal palco e la distanza tra la prima fila di poltroncine e le transenne anti-panico che fronteggiavano il palco era praticamente pieno di gente, come del resto lo spazio tra un blocco di poltroncine e l'altro.
Sudammo le fatidiche sette camicie per cercare almeno di far sedere a terra le persone, per fare almeno in modo che quelli seduti riuscissero a vedere qualcosa e, debbo dire ad onor del vero, c'eravamo quasi riusciti, anche se poi non sarebbe servito a nulla perchè immaginavo che sarebbero schizzate tutte in piedi con l'inizio del concerto. Però ce l'avevamo fatta quando e qui nell'assoluta difficoltà della cosa, mi torna in mente un particolare che non manca ogni volta di farmi sorridere; l'allora presentatore della serata Elio Capecchi, cantante di una local band pistoiese, ebbe la bella pensata, trascinato anche lui dall'entusiasmo di aver tra poco suol palco gli ex- Doors, di iniziare ad incitare tutto il pubblico presente ad alzarsi in piedi per tributare la giusta accoglienza alle due leggende viventi!
Rammento, come in una scena al rallentatore ed ogni volta che ci vediamo con Elio non manchiamo di ricordarlo facendoci una bella risata, me che mi voltai e, incrociando il suo sguardo terrorizzato, gli feci il segno del dito pollice che attraversava tutto il collo all'altezza della gola!

Comunque sia, riuscimmo piano piano a farli rimettere tutti accucciati.
Fu fatto buio sul palco e l'apertura del set fu davvero impressionante; sulla "Carmina Burana" sparata a tutto volume dall'impianto, venne proiettato sullo sfondo una inquietante immagine di un Gesù Cristo penetrato nella bocca da un crocifisso, immagine rivelatasi poi un'incredibile opera dell'artista messicano Octavio Ocampo, specialista in illusioni ottiche, artista che consiglio a tutti di andar  scoprire. Dopo un'introduzione che ricalcava la celebre presentazione che si può ascoltare sul disco "An American Prayer", vale a dire "Ladieeees and Gentlemen, from Los Angeles California, Ray Manzarek and Robby Krieger from The DOOOOORS...!!!", partì un'incredibile e durissima "Roadhouse Blues".

Come previsto le persone accucciate schizzarono tutte immediatamente in piedi, come del resto quelle sedute e tutti quanti iniziarono a premere sulle transenne anti-panico di fronte al palco.
La transennatura, mista al nastro bianco e rosso, che avrebbe dovuto delimitare l'area dei posti numerati a sedere, resse per circa due accordi della canzone ed un grande numero di persone la scavalcò, cercando anch'esso di arrivare alle transenne.
Inizialmente a cercare di tenere a bada la folla eravamo soltanto i quattro della sicurezza previsti dal management degli artisti, che ovviamente non aveva previsto, anche a seguito di quanto visto nelle date precedenti del tour, un entusiasmo ed una folla di tale portata.
Chiamai immediatamente a raccolta tutte le forze che potevano rendersi disponibili per poter arginare quella ondata che, già con il primo brano, rischiava di diventare pericolosa per le prime file.
Con la pressione della folla, persino le transenne anti-panico si inclinarono pericolosamente ma fortunatamente si appoggiarono a dei subwoofer presenti di fronte allo stage.
Nonostante ciò, quello che vedevo dalle facce dei ragazzi pressati alle transenne pericolosamente inclinate, era solo gioia e trasporto, incuranti di qualsiasi pericolo, il rock aveva questo incredibile potere su di loro ed era una cosa drammatica e bellissima allo stesso tempo!


Il concerto intanto proseguiva e quello che arrivava alle mie orecchie, solo a quelle perchè per il resto ero completamente preso dal cercare di risolvere quella situazione delicata, era un set pazzesco che, complice anche l'atmosfera che stavamo vivendo, mi riportava indubbiamente agli infuocati (e pericolosi) set della band della fine degli anni '60, quando Mr. Mojo Rising era ancora vivo e si esibiva assieme a loro.

In quella occasione ovviamente il bravissimo Dave Brock, dalla voce e dall'aspetto molto simili a quelli del mito Jimbo, cercava di far rivivere al meglio quelle atmosfere, anche se ovviamente la magia particolare di quei tempi e, soprattutto di quell'artista, non c'era più ma la band girava davvero a mille e l'atmosfera era quanto di più fosse possibile vicina a quella di quei tempi magici.
Dopo il primo brano, si succedettero "Break On Through" e "Strange Days" ma la situazione nelle prime file non accennava a migliorare e, durante una infuocata e dilatata "When The Music's Over", a cui assistetti dal palco assieme al loro tour manager Jo Lopez, che tra l'altro era anche il fotografo ufficiale di Bruce Springtseen, cercando da quella posizione di dare indicazioni ai ragazzi sotto il palco, venne deciso di interrompere momentaneamente il concerto, con tanto di organizzazione che, dal microfono, annunciò che se la pressione alle prime file non si fosse attenuata, il concerto sarebbe stato definitivamente sospeso!
Si misero su fronte palco, davanti ai musicisti persino le due anziane guardie del corpo della band, una delle quali era addirittura Rick Manczarek (vero cognome del tastierista), fratello di Ray e già bodyguard al servizio della band fin dai tempi d'oro.

Urla, proteste, minacce ed il concerto ripartì.
Un impauritissimo e preoccupato Ray Manzarek cercava intanto di placare l'eccitatissimo pubblico, dicendo al microfono "Nice , that's nice, you're nice...I like it, va bene...".

Fu un set pazzesco, con ben 5 brani tolti dall'iniziale scaletta.
Una situazione surreale ma, con il senno di poi, bellissima, meravigliosa; la vera essenza del rock'n roll.
Per una tiratissima "L.A. Woman" fu chiamato
sul palco persino James Burton a dar manforte.
Una spettacolare ed ovviamente immancabile "Light My Fire" concluse il set e dopo un inchino i cinque scesero le scalette ed andarono di corsa nei camerini, mentre la platea chiedeva a gran voce "Riders On The Storm", che però non fu mai eseguita.
Posso personalmente testimoniare di aver scambiato alcune parole con Ray Manzarek, mentre dal suo camerino lo accompagnavo all'auto che lo avrebbe riportato in albergo, il quale mi confermò di aver rivissuto sensazioni che non aveva provato da moltissimi anni e che, in tutta sincerità, lo avevano un po' impaurito, anche e forse perchè non aveva più i vent'anni di allora.
Alcuni giorni dopo Robby Krieger, dalla pagina Facebook della band, avrebbe addirittura paragonato il concerto del "Pistoia Blues Festival" ad uno show dei Doors che si svolse a Cleveland nel 1967: "...i haven't seen anything like this since The Doors show in Cleveland in 1967".
Credo davvero che per quella serata lo spirito di Jimbo sia sceso nella meravigliosa e magica Piazza del Duomo di Pistoia, teatro di migliaia di esibizioni entrate poi nella storia ed abbia aiutato i musicisti, il pubblico e noi addetti ai lavori a vivere una serata particolare che, nel quarantennale della sua morte, riportò in vita, per una sera soltanto, l'essenza di quello che era lo spirito del rock'n roll.
Non erano ovviamente The Doors, erano però quanto di più poteva avvicinarsi a loro a 40 anni di distanza.








lunedì 23 marzo 2020

QUARANTINE TRACKS



Sono tempi duri questi; tempi duri e tristi.
L'emergenza della pandemia mondiale relativa al nuovo virus denominato Covid-19 ci ha costretti a modificare radicalmente il nostro stile di vita e, da un paio di settimane oramai, siamo completamente chiusi all'interno delle nostre abitazioni e possiamo uscire solo per le attività strettamente necessarie, come mangiare, acquisto dei medicinali e provvedere alle varie faccende da sbrigare negli uffici preposti.
Per carità, niente di paragonabile, come purtroppo ho letto da qualche parte, ad una guerra mondiale; li ricordo bene i racconti dei miei Nonni e dei miei Genitori, in quel caso cadevano le bombe e non c'era da mangiare, mentre qui fortunatamente la nostra è una reclusione si ma comprensiva di tutti i confort di cui disponiamo.
Chi è, come me e come ovviamente tutti voi che mi leggete, appassionato di musica, può dare sfogo in questi giorni a continui ascolti, riscoprendo gemme che aveva dimenticato e scoprendone di nuove.

In questi giorni ho avuto un'idea che, in breve, ho messo in pratica.
Come sapete ho la fortuna di lavorare praticamente da sempre, pur in un ruolo marginale, nel mondo della musica e di conoscere un sacco di musicisti, promoters, organizzatori ed addetti ai lavori; bene, ho dunque chiesto ad alcuni di loro una piccola lista di 10-15 canzoni che sono state importanti per loro, non le più belle ma quelle significative, quelle che gli hanno lasciato dentro qualcosa, che sono state importanti per la loro crescita musicale o che semplicemente risvegliano un ricordo particolare in loro, così da far emergere le loro personalità, i loro gusti ed i loro stati d'animo ed il loro background.
Ho poi fatto una playlist su Spotify.
Ascoltatela, scoprirete alcuni brani che magari non conoscevate o che semplicemente avevate dimenticato.
Mi scuso se alcuni brani indicati, pochi in verità, non sono presenti ma solo e semplicemente perchè questi brani non sono su Spotify.
Queste sono le loro scelte, compresa la mia:

ALDO PEDRON (Giornalista "Mucchio Selvaggio", "Buscadero", "Late For The Sky")

- White Bird- It's A Beautiful Day
- For What's It's Worth- Buffalo Springfield
- It's A Beautiful Day Today- Moby Grape
- My Girl- The Temptations
- Happy Trails- Quicksilver Messenger Service
- El Salvador- Garland Jeffreys
- New York Skyline- Garland Jeffreys
- La Bamba- Los Lobos
- Tattler- Ry Cooder
- Hey Joe- Willy DeVille

GRAZIANO ULIANI (Promoter: "Porretta Soul Festival")

- You're Taking Up Another Man's Place- Marble John
- Let It Happen- James Carr
- I Got The Feeling- Eddie Hinton
- Deroit City- Solomon Burke
- Jealous Kind- James Govan
- Don't Fight It- Wilson Pickett
- Shoora! Shoora!- Betty Wright
- It's Raining- Allein Toussaint
- Champagne And Wine- Otis Redding
- The Sweet Sound Of Rhythm'n Blues- Big Twist And The Mellow Fellow

GIANCARLO TROMBETTI (Giornalista: "Mucchio Selvaggio", "Outsider")

- Penny Lane- The Beatles
- Paint It Black- Rolling Stones
- All Along The Watchtower- Jimi Hendrix
- Some Velvet Morning- Vanilla Fudge
- Wild Thing- The Troggs
- House Of The Rising Sun- Bob Dylan
- Whole Lotta Love- Led Zeppelin
- Virginia Plain- Roxy Music
- Walking In The Park- Colosseum
- Camarillo Brillo- Frank Zappa
- Shadow Play- Rory Gallagher
- Morning Dew- Grateful Dead
- Statesboro Blues- Allman Brothers Band
- White Rabbit- Jefferson Airplane
- Who Do You Love- Quicksilver Messenger Service
- Intro/Sweet Jane- Lou Reed
- Smoke On The Water- Deep Purple
- Black Sabbath- Black Sabbath
Locomotive Breath- Jethro Tull

MAX ARRIGO (Musicista: Nandha Blues)

- Gerry & The Pipkins- Kim & The Cadillacs
- Fiesta De San Benito- Inti Illimani
- Non Farti Cadere Le Braccia- Edoardo Bennato
- Canzone Per Un'Amica- Francesco Guccini
- I'll Be Alright- Jorma Kaukonen
- Rhyms And Reason- John Denver
- Born In The USA- Bruce Springsteen
- Running On Empty- Jackson Brown
- Sweet Home Alabama- Lynyrd Skynyrd
- Midnight Rider- Allman Brothers Band

BLUE BOTTAZZI (Giornalista: "Mucchio Selvaggio", "Outsider")

- Here's Comes The Sun- The Beatles
- I Wish You Would- David Bowie
- Rebel Rebel- David Bowie
- Caravan- Van Morrison
- No Woman No Cry- Bob Marley
- Point Blank- Bruce Springsteen
- Ain't It Strange- Patti Smith
- Anarchy In The U.K.- Sex Pistols
- Roxanne- The Police
- In The Flash- Blondie
- One Step Beyond- Madness
- One Headlight- The Wallflowers
- The Dreaming Tree- Dave Mattews Band

PAOLO VITES (Giornalista: "Mucchio Selvaggio", "Jam", "Il Sussidiario")

- Hurricane- Bob Dylan
- Teach Your Children- CSN&Y
- How Can I Tell- Cat Stevens
- Bell Bottom Blues- Derek & The Dominoes
- Because The Night- Patti Smith
- Thunder Road- Bruce Springsteen
- The Boys With The Thorn In His Side- The Smiths
- Red River Shore- Bob Dylan
- Incontro- Francesco Guccini
- Lather- Jefferson Airplane
- Moonchild River Song- Eric Andersen
- Mona Lisa And Mad Hatters- Elton John
- Mr. Tambourine Man- Byrds
- Anthem- Leonard Cohen
- Casey's Last Ride- Kris Kristofferson

MAX STEFANI (Giornalista: "Suono", "Mucchio Selvaggio", "Outsider")

- Wild Thing- The Troggs
- Don't Bring Me Down- The Animals
- Don't Come Around Here No More- Tom Petty
- Glory Days- Bruce Springsteen
- Altrough The Sun Shining- Fleetwood Mac
- La Grange- ZZ Top
- Heart Full Of Stone. Yardbirds
- You're A Better Man Than I- Yardbirds
- Sunny Afternoon- The Kinks
- Love And Emotion- Willy DeVille
- Out Of reach- John Mayall
- Bad To The Bone- George Thorogood
- Glad- Traffic
- Poncho & Lefty- Townes Van Zant
- Mr. Bojangles- Jerry Jeff Walker
- Spanish Bombs- The Clash

CLAUDIO TROTTA (Promoter: "Barley Arts")

- Cypress Avenue- Van Morrison
- The Way Young Lovers Do- Van Morrison
- Funny How The Times Slips Away- Willy Nelson
- Mr. Bojangles- Jerry Jeff Walker
- With Love- Elbow
- One Day Like This- Elbow
- Some Humans Ain't Human- John Prine
- Round About Midnight- Miles Davis
- New York State Of Mind- mark Almond
- Reno- Bruce Springsteen
- Days Is Done- Nick Drake
- We Had It All- Ronnie Drew
- Solid Air- John Martyn
- I Wonder- Sixto Rodriguez

GIOVANNI DE LIGUORI ("Il Popolo Del Blues")

- Midnight Rider- The Allman Brothers Band
- Eleanor Rigby- The Beatles
-  You Can Always Get What You Want- Rolling Stones
- Riders On The Storm- The Doors
- Long Distance Call- Muddy Waters
- The Beast In Me- Nick Lowe
- Let's Go Out Tonight- The Blue Nile
- A Change Is Gonna Come- Sam Cooke
- Like A Rolling Stone- Bob Dylan
- The Weight- The Band
- Come And Go Blues- The Allman Brothers band
- Someday We All Be Free- Donny Hathaway
- The Doc Of The Bay- Otis Redding
- Purple Haze- jimi Hendrix
- 13- Big Star

MIKE CULLISON (Country Rocker from Nashville, Tennessee)

- In My Life- The Beatles
- When I Write The Book- Rockpile
- I Heard It Through The Grapevine- CCR
- Surfer Girl-Beach Boys
- Come Monday- Jimmy Buffett
- Warewolves Of London- Warren Zevon
- Copperhead Road- Steve Earle
- She Wores Red Dresses- Dwight Yoakam
- Dublin Blues- Guy Clark
- Mind Your Own Business- Hank Williams Sr.

ANTHONY BASSO (Musicista: W.I.N.D.)

- Here My Train A Comin' (Acoustic)- jimi hendrix
- Night Moves- Bob Seger
- Almost Cut My Air- CSN&Y
- Soulshine-Allman Brothers Band
- Good Ol' Boy- Steve Earle
- Tuesday's Gone. Lynyrd Skynyrd
- Born On The Bayou- CCR
- The Shape I'm In- The Band
- Water- The Who
- Millionaire- Chris Stapleton

FABIO DRUSIN (Musicista. W.I.N.D., Alvin Youngblood Harts Muscle Theory)

- Whiter Shade Of Pale- Procol Harum
- Hotel California- Eagles
- Life Before Insanity- Gov't Mule
- I've Been loving You Too Long- Otis Redding
- Tangerine- Led Zeppelin
- Grinning In Your Face- Son House
- End Of The Line- Allman Brothers band
- Tales Of Imaginary Western- mountain
- Let It Be Me- Ray Lamontagne
- Storm warning- Bonnie Raitt
- Be My Friend- Free
- Stand!- Sly & The Family Stone
- And It Stoned me- Van Morrison
- So What- Miles Davis
- Behind The Wall Of Sleep- Black Sabbath

LUCIANO VITI (Fotografo)

- C'è Una Strana Espressione Nei tuoi Occhi- The Rokes
- Venus- Shoking Blue
- Heartbreaker- led Zeppelin
- Crossroads- The Cream
- Sunshine Of Your Love- The Cream
- Statesboro Blues (Fillmore)- Allman Brothers Band
- My Sweet Lord- George Harrison
- Don't Let Me Down- The Beatles
- Get back- The Beatles
- Burning On The Midnight Lamp- Jimi Hendrix
- Crosstown Traffic- Jimi Hendrix
- Black Night- Deep Purple
- I Should have Know Better- The Beatles
- Please Mr. Postman- The Marvelettes

MICHELE MANZOTTI (Giornalista: "La Nazione", "Il Popolo Del Blues")

- Help!- The Beatles
- Honky Tonk Woman- Rolling Stones
-  Bouree- Jethro Tull
- Old Man- Neil Young
- The Letter- Joe Cocker
- Girl From The North Country- Bob Dylan
- A Whiter Shade Of pale- Procol harum
- Tous Les Garcon Et Le Filles- Francoise hardy
- Les Tourbillons De La Vie- Jeanna Moreau
- Pensieri E Parole- Lucio Battisti

JIMMY RAGAZZON (Musicista: Mandolin Brothers)

- Chimes Of freedom- Bob Dylan
- Shine A Light- Rolling Stones
- Rain- The Beatles
- Willin'- Little Feat
- We Used To Know- Jetrho Tull
- The Other Kind- Steve Earle
- Cowboy Movie- David Crosby
-Have You Seen The Stars Tonight- Jefferson Starship
- Make Me A Pallet On The Floor- Mississippi John Hurt
- Don't Think Twice It's Alright- Bob Dylan

PAOLO BRUNAZZI (ORACLE KING) (Musicista)

You Really Got Me- The Kinks
- Bad Scene- Ten Yers After
- I'm Going Home- Ten Years After
- Back In The U.S.S.R.- The Beatles
- House Of The Rising Sun- The Beatles
- I Put A Spell On You- Screaming Jay Hawkins
- Like A Rolling Stone- Bob Dylan
- It's All Over Now My Baby Blue- Bob Dylan
- All Along The Watchtower- Jimi Hendrix
- Right Place, Wrong Time- Otis Rush
- Preachin' The Blues- Son House
- Damn Right I've Got The Blues- Buddy Guy
- Goodnight Irene- Leadbelly
- Highway 49- Howlin' Wolf
- Help Me- Sonny Boy Williamson

LORENZ ZADRO ("Blues In Italy", "A-Z Blues")

- Whole Lotta Love- Led Zeppelin
- Nettle Bed- Soft Machine
- Just The Way You Are- Barry White
- Glad- Traffic
- Sir Duke- Stevie Wonder
- Are You The One? Are You The One?- John McLaughlin
- Hobo- Beggars Opera
- Why Not?- Gentle Giant
- Gipsy- Uriah Heep
- Aqualung- Jethro Tull
- All Your Love- John Mayall's Bluesbreakers
- N.I.B.- Black Sabbath
- Hold On- Ian Gomm

DAVIDE GRANDI ("A-Z Blues")

- Can't Find My Way Home- Blind Faith
- Showbiz Blues- Rory Gallagher
- Night Train- James Brown
- Busted- Ray Charles
- Going Down South- R.L.Burnside
- So Excited- B.B.King
- Tin Pan Alley- Stevie Ray Vaughan
- Roadhouse Blues- The Doors
- Prodigal Son- Ry Cooder
- A Man Of Many Words- Buddy Guy
- Preachin' Blues- Derek Trucks Band
- Nobody Can Sing The Blues Like Blind Willie McTell- Bob Dylan
- This Is The House That Jack Built- Aretha Franklin
- Born In Chicago- Paul Butterfield Blues Band
- Hard To Handle- Black Crowes
- Home In Your Heart- Solomon Burke
- John The Revelator- Larkin Poe
- When The Levee Breaks- Led Zeppelin
- The Letter- Joe Cocker
- Hey Joe- Jimi Hendrix

PETER FRENCH (Musicista: Atomic Rooster, Cactus, Leaf Hound)

- While My Guitar Gently Weeps- George Harrison
- Immigrant Song- Led Zeppelin
- Lay Lady Lay- Bob Dylan
- All Along The Watchtower- Jimi Hendrix
- Same Old Questions- Peter French
- Fire And Water- Free
- Spanish Boots- Jeff Beck
- Can't Find My Way Home (live)- Eric Clapton & Steve Winwood
- Let Me Swim- Cactus
- Sweet Little Rock'n Roller- Rod Stewart
- The Long And Winding Road- The Beatles

POPA CHUBBY (Musicista)

- Dirty Deeds- AC/DC
- If The Diesel Don't Get You Than The Jet Fuel Will- Popa Chubby
- Everybody's Knows- Leonard Cohen
- Living On The Highway- Freddy King
- You're Still My Woman- B.B.King
- Ass Pocket Of Gin- R.L.Burnside
- I'm A Bluesman- Magic Slim
- I'm The Beast From The East- Popa Chubby
- Too Many Dirty Dishes- Albert Collins
- Kind Of Blue- Miles Davis
- Ain't That Loving You Baby- Link Wray

NICK BECATTINI (Musicista)

- Power To Love- Jimi Hendrix Band Of Gypsies
- Blues At My Baby's House- Buddy Guy
- Vietcong Blues- Junior Wells
- Rock Me Baby- Luther"Snakeboy" Johnson
- When The Music's Over- The Doors
- Cocaine Blues- Gove Scrivenor
- Everyday I Have The Blues- B.B.King
- Stormy Monday Blues- T-Bone Walker
- San Ho Zay- Ronnie Earl
- Have You Ever Loved A Woman- Freddie King
- All Your Love- John Mayall's Bluesbreakers
- Bad Love- Eric Clapton
- Lookin Good- Magic Sam
- La Bamba- Los Lobos
- L'Avvelenata- Francesco Guccini

SILVANO MARTINI (Responsabile di sicurezza a festivals e concerti)

- Live With Me- Humble Pie
- Theme From An Imaginary Western- Mountain
- In Memory Of Elizabeth Reed- Allman Brothers Band
- They Night They Drove Old Dixie Down- The Band
- Have You Ever Been (To Electric Ladyland)- Jimi Hendrix
- Seeds And Steams Again- Commander Cody
- Country Comfort- Elton John
- My Only True Friend- Gregg Allman
- Dark End Of The Street- Ry Cooder
- Last Date- Floyd Kramer
- American Girl- Tom Petty & The Heartbreakers
- Little Wing- Stevie Ray Vaughan
- That Lady- The Isley Brothers
- What A Wonderful Thing Love Is- Al Green
- Badge- The Cream
- It's Too Late- Carole King
- Light My Fire- The Doors
- Sleepwalk- Santo & Johnny

UMBERTO BONANNI (Promoter: Pistoia Blues, Beat Festival)

- Everybody's Talkin- Harry Nilsson
- Let Down- Radiohead
- I Got A Feeling- The Beatles
- Down In The Boondocks- Ry Cooder
- Vanlose Stairway- Van Morrison
- Fall On Me- R.E.M.
- UFOF- Big Thief
- In Memory Of Elizabeth Reed- Allman Brothers Band
- Touch Of Grey- Grateful Dead
- Let's Get It On- Marvin Gaye
- The Makings Of You- Marvin Gaye
- Good Lovin'- Young Rascals
- Don't Worry baby- Beach Boys
- My Favourite Things- John Coltrane
- Long Black Limousine- Elvis Presley
- Listen To Me- Baby Huey
- Save The Children- Marvin Gaye

GENNARO PORCELLI (Musicista: Edoardo Bennato Band)

- Mississippi Blues- Willie Brown
- Big Road Blues- Tommy Johnson
- Tobacco Road- Edgar Winter's White Trash
- Still Alive And Well- Johnny Winter
- Struttin' My Stuff- Elvin Bishop
- Never Make You Move Too Soon- B.B. King
- Woman Acoss The River- Freddie King
- Need Your Love So Bad- Fleetwood Mac feat. Peter Green
- Like Anyone Else- Derek Trucks Band
- Highway 61 Revisited- Bob Dylan

ERMANNO LABIANCA (Autore TV, Critico Musicale, Scrittore)

- Lay Lady Lay- Bob Dylan
- La Canzone Di Marinella- Fabrizio De Andrè
- New York City Serenade- Bruce Springsteen
- American Girl- Tom Petty & The Heartreakers
- Angel From Montgomery- John Prine
- Jessica- Allman Brothers Band
- Anche Per Te- Lucio Battisti
- Romeo's Tune- Steve Forbert
- Late For The Sky- Jackson Browne
- Memory Motel- Rolling Stones

LUCA DE GENNARO (Disc-Jockey)

- Here, There And Everywhere- The Beatles
- Baba O' Riley- The Who
- The Cinema Show- Genesis
- Starship Trooper- Yes
- Ooh Child- Valery Carter
- Born To Run- Bruce Springsteen
- Frederick- Patti Smith
- E' Festa- Premiata Forneria Marconi
- Gioia E Rivoluzione- Area
- London Calling- The Clash
- Stairway To Heaven- Led Zeppelin
- May I ?- Kevin Ayers
- Sex Machine- James Brown
- Planet Rock- Afrik Bambaata
- Love Is The Answer- Todd Rundgren

SERGIO MONTALENI (Musicista)

- Like A Prayer- Madonna
- Im Affected- The Ramones
- Baby I Love You- The Ramones
- God Save The Queen- Sex Pistols
- Back To The Night- Joan Armatrading
- Heroes- David Bowie
- April Rain- Corey Glover
- The Girl U Want- Devo
- Gimme Some Truth- John Lennon
- Isolation- John Lennon
- Young Americans- David Bowie
- The Beautiful Ones- Prince
- No One Is To Blames- Howard Jones
- Invisible Sun- The Police

ANGELO LEADBELLY ROSSI (Musicista)

- Let's Spend The Night Together- Rolling Stones
- C'è Una Strana Espressione Nei Tuoi Occhi- The Rokes
- Badge- The Cream
- The Wind Cries Mary- Jimi Hendrix
- Five To One/ Touch Me- The Doors
- Green Coyote- Mallard
- That Smell- Lynyrd Skynyrd
- Bedroom Thang- ZZ Top
- Tangerine- Led Zeppelin
- Time Was- Canned Heat
- Mr. Bojangles- Nitty Gritty Dirt Band
- 1969- The Stooges

MARCELLO TODARO (Musicista: Banco Del Mutuo Soccorso)

- Happy Together- The Turtles
- The Sun Ain't Gonna Shine Anymore- The Walker Brothers
- Gimme Some Lovin'- The Spencer Davis Group
- Please Please Me- The Beatles
- Baby It's You- Smith
- Race With The Devil- Gun
- Fresh Garbage- Spirit
- Heaven On Their Minds (Jesus Christ Superstar)- Alan Dogget & Murray Head
- Land Of 1000 Dances- Wilson Pickett
- The Doc Of The Bay- Otis Redding
- Fire- Jimi Hendrix Experience
- Speed King- Deep Purple
- I'm So Glad- The Cream
- Eloise- Barry Ryan
- A Whiter Shade Of Pale- Procol Harum

BUDDY WHITTINGTON (Musicista)

- Louisiana Cock Fight- John Nitzinger
- Neighbor Neighbor- ZZ Top
- Certified Blues- ZZ TOP
- Run, Run, Run- Jo Jo Gunne
- Baby Scratch My Back- Slim Harpo
- Tonight The Bottle Let Me Down- Merle Haggard
- Country Guitar- Phil Baugh
- I Love You More Everyday- Freddie King
- Magic Sam's Boogie- Magic Sam

GIANCARLO MARRACCI (Promoter: Lucca Blues Festival)

- Ramblin' Man- Allman Brothers Band
- Hey Tonight- Creedence Clearwater Revival
- Won't Get Fooled Again- The Who
- Child In Time- Deep Purple
- I'm Going Home- Ten Years after
- Lather- Jefferson Airplane
- Help!- The Beatles
- Us And Them- Pink Floyd
- Desperado- Eagles
- 4th Of July, Asbury Park (Sandy)- Bruce Springsteen

GIUSEPPE SCARPATO (Musicista Edoardo Bennato Band)

- Single Handed Sailor- Dire Straits
- Lenny- Stevie Ray Vaughan
- Maggio Se Ne Va- Pino Daniele
- I Matti- Francesco De Gregori
- The Time There's A Changin'- Bob Dylan
- Handle With Care- The Travelling Wilbury
- I'm The Walrus- The Beatles
- Brain Damage/Eclipse- Pink Floyd
- Stay Or Leave- Dave Matthews
- The Wind Cries Mary- Jimi Hendrix
- Cinema Paradiso (Love Theme)- Charlie Haden/Pat Metheny
- Welcome To The Cruel World- Ben Harper
- Is This Love- Bob Marley
- Hoochie Coochie Man- Muddy Waters
- Good Times Bad Times- Led Zeppelin
- Bell Bottom Blues- Eric Clapton

DR. FAUST (FAUSTO SCARAVAGGI) (Musicista)

- Crossroads- Robert Johnson
- I Had A Dream Last Night- Buddy Guy
- Hoochie Coochie Man- Muddy Waters
- Folsom Prison Blues- Johnny Cash
- Johnny B. Goode- Chuck Berry
- Blowin' In The Wind- Bob Dylan
- This Land Is Your Land- Woody Guthrie
- Like A Rolling Stone- Bob Dylan
- All Along The Watchtower- Jimi Hendrix
- Everybody Needs Somebody- The Blues Brothers
- The House Of The Rising Sun- Animals
- London Calling- The Clash
- God Save The Queen- Sex Pistols
- Woolly Bully- Nine Below Zero
- Rumble In Brighton- Stray Cats

GHIGO RENZULLI (Musicista: Litfiba)

- Deutschland- Rammenstein
- An Irish Pub Song- The Rumjacks
- My Ugle Boy- Skunk Anansie
- Bohemian Like You- The Dandy Warholes
- The Sound Of Silence- Disturbed
- Stardust- Delain
- Back No. 1- Type O- Negative
- Californication- Red Hot Chili Peppers
- History Repeating- Propelled Heads
- Best Friend- Yelawolf
-




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domenica 2 febbraio 2020

Pino Tuccimei

Oggi è una giornata molto triste per me.
Se n'è andata una persona a cui tenevo molto.
Non erano state moltissime le volte che ci eravamo visti di persona ma avevamo sempre mantenuto un costante contatto, sia telefonico che di chat, con lui.
Lui era Pino Tuccimei, storico produttore fin dalla seconda metà degli anni '60 ed organizzatore nel 1970, 1971, 1972 dei tre famosi raduni pop di Caracalla e Villa Pamphili a Roma dove nel 1972 si radunano circa 200.000 persone.
Nel 1975 iniziò ad organizzare concerti assieme al celebre Franco Mamone e portò in Italia gruppi come Genesis, Van der Graaf Generator, Hookfoot, Emerson, Lake & Palmer, Jethro Tull, Colosseum. Nel 1980, assieme a David Zard, organizzò il primo tour italiano di Elton John.

Immaginate quando nel Novembre del 2011 ricevetti una telefonata dove la persona all'altro capo del telefono mi disse: " Salve, mi chiamo Pino Tuccimei e faccio affidamento sulla tua assoluta discrezione e ti dico una cosa che NON si deve sapere per ora; ok; tu sai che nel 72 io feci il più grande raduno pop mai effettuato in italia, Villa Pamphili, avemmo circa 200/250.000 persone e per il prossimo anno, sarà il 2012, sono in attesa di avere la conferma se la giunta mi darà di nuovo villa Pamphli, ho già provveduto a contattare i gruppi stranieri che penso possibili; poi ti dirò le "chicche" ma stò fremendo per avere l'ok dal comune che dopo i casini di San Giovanni è giustamente un po preoccupato. Tieni però presente che il prog non dovrebbe richiamare un pubblico di teppisti ma più gente appassionata e più matura.
Ho sentito molto parlare di te e della tua assoluta professionalità e vorrei davvero che fossi tu ad occuparti della sicurezza per questa importante manifestazione."
Ovviamente accettai con immenso piacere ed orgoglio, Pino Tuccimei era una specie di mito per me.
Purtroppo però la giunta non dette mai quel permesso ma quel breve contatto telefonico mi permise di restare in contatto frequente con una persona che non avrebbe mai smesso di confidarsi con me e di cercarmi per ogni sua nuova idea.

Nella primavera del 2013 infatti la mente estremamente attiva di Pino partorì una nuova cosa.
Già dal 2010 lui era stato parte attiva nel rilancio di una formazione che si era rimessa assieme dopo ben 37 anni di inattività: The Trip.
I cari e vecchi Trip, formazione eccezionale e storica del prog italiano che, attorno a Joe Vescovi, Wegg Andersen e Furio Chirico, aveva rimesso assieme una nuova line-up, comprendente Fabrizio Chiarelli alla chitarra e voce ed Angelo Perini al basso.
L'idea di Pino era quella far riaccendere i riflettori ad un locale che era stato storico per il prog italiano e non solo, tra la fine degli anni '60 ed i primi anni '70, lo storico "Piper 2000" di Viareggio, che da un bel po di anni non se la passava benissimo e da "Caprice" come era stato rinominato a seguito della chiusura del Piper stesso, era poi stato trasformato in una specie di night club di dubbia fama.

Ricordo che facemmo una riunione assieme a Pino, Joe Vescovi e l'amico Daniele Nuti, con l'allora proprietà del Piper stesso.
Fu stilato un programma per l'estate successiva proprio da Tuccimei e la stagione iniziò con i due concerti dei New Trolls UT e della rinnovata Raccomandata con Ricevuta di Ritorno.
Poi però purtroppo, a causa della difficile situazione economica in cui versava il locale stesso, la programmazione fu interrotta e la cosa naufragò tra lo scoramento generale.
Pino non si rassegnava e non si è mai rassegnato alla tristezza, sotto il profilo artistico musicale, dei tempi attuali e caparbiamente ha provato con tutte le sue forze di riportare un po di quella cultura che si respirava in quegli anni così ricchi, oramai purtroppo terribilmente lontani, anche ai nostri giorni.

Lo sentii l'ultima volta la scorsa estate, quando gli proposi di interessarsi di una bravissima cantante romana di cui mi stavo occupando in quei giorni e che mi stava dando moltissime soddisfazioni.
In quella occasione mi confidò di avere un "nuovo inquilino", definì così la sua malattia.
Lo sentii molto provato ma, nonostante tutto, mi disse di mandargli tutto il materiale che avevo a disposizione dopo che, di li a pochi giorni, avrebbe fatto delle importantissime analisi e controlli.
Non lo feci, rispettando la battaglia che stava per intraprendere e che ritenevo dovesse essere la sua priorità nel futuro prossimo.
Stamani ho appreso della sua partenza per il suo viaggio ma sono sicuro che in qualsiasi posto sia andato, una volta preso confidenza con il luogo, Pino sarà capace di darsi da fare anche li, per portare musica e cultura, le cose a lui più care, oltre alla sua amatissima Roma.
Ciao Pino, buon viaggio.