lunedì 26 aprile 2010

PISTOIA BLUES 2007

I miei ricordi legati alla manifestazione Pistoia Blues sono molteplici.Inizierò trascrivendo integralmente i miei racconti di alcune edizioni del Festival toscano,iniziando proprio con l'edizione 2007. E così finalmente è partito! E' partito il più bel Festival italiano della stagione. E' partito con Gregg Allman che già dal primo pomeriggio gironzolava per la Piazza e per le stradine adiacenti firmando autografi e,addirittura,dicendo di essere emozionato (?!)di suonare qui (lo giuro,non è uno scherzo,lo ha detto alla conferenza stampa!). E' partito con Jeff Beck (uno dei più Grandi chitarristi della Storia della Musica),che ha fatto un soundcheck di circa mezz'ora sotto il sole (praticamente un piccolo concerto) per i pochi fortunati che si trovavano a transitare per la Piazza assolata e non ancora chiusa al pubblico. E'partito con Patti Smith assolutamente disponibile e serena che dispensava strette di mano e sorrisi a chiunque. E' partito con l'incontro con i numerosi Amici e aficionados del Festival che ogni anno,a dispetto di chi sindacalizza periodicamente sulle scelte del cast da parte degli organizzatori della manifestazione stessa,si ritrovano per vivere questo evento di tre giorni di immersione totale nelle "good vibrations". E' partito con i Neraluce,vincitori,tra gli altri,del concorso "Obbiettivo Bluesin'" che ogni anno porta alla luce interessanti novità del panorama musicale nostrano,che con la loro simpatia hanno acceso l'interruttore della Musica di questo Festival. ...In mezzo...tanta,tantissima Musica,grande Musica! Un sacco di immagini,come quello di una bellissima ragazza in prima fila,aggrappata alla transenna,che piange mentre Jeff Beck suona una "A Day In The Life" di Beatlesiana memoria,in una Piazza ammutolita...gli occhi spalancati di un'altra giovane ragazzina,mentre incredula incrocia Gregg Allman e si fa una foto assieme a lui,oppure un'altra ancora mentre stringe la mano di Kim Wilson dei Fabulous Thunderbirds...Kim and the T-Birds,incredibili! Disponibilissimi e bravi che hanno letteralmente incendiato la Piazza con il loro Rock-Blues al fulmicotone,sull'onda del loro recente "Painted On" e con addosso una carica pazzesca! Insomma,giornata indimenticabile,terminata alle due di notte con una visita inaspettata e graditissima: Nico Di Palo,il grande chitarrista dei New Trolls,venuto per omaggiare il suo idolo Jeff Beck e che si sofferma a parlare amichevolmente con me ed alcuni Amici,di un passato mai troppo lontano... Seconda,incredibile giornata,in un'atmosfera fantastica ed estremamente "friendly" fra pubblico ed Artisti che si sono esibiti. Aprono le danze gli W.I.N.D. dell'Amico Fabio Drusin,subito dopo le esibizioni delle Bands emergenti e caricano "L'artiglieria pesante",come nella loro recente esibizione di Castel S.Pietro a cui ho assistito e forse ancor di più!Penso che l'atmosfera stessa del Festival carichi particolarmente il combo,dato che tutte le volte (e sono alla loro terza esibizione al Pistoia Blues),l'impressione è che suonino meglio e più carichi della volta precedente. A seguire il giovanissimo chitarrista Eric Steckel che ha lasciato tutti quanti a bocca aperta per i suoi incredibili fraseggi...il ragazzo ha certamente talento,come era facilmente intuibile dai suoi dischi. Personaggio estremamente simpatico,sempre sorridente (mi ha dato l'idea di un Valentino Rossi in miniatura,se mi passate questa somiglianza),dopo il suo set,è sceso dal palco per firmare autografi a tutte le persone delle prime file,dispensando sorrisi e strette di mano,stupito per il successo che la Piazza gli ha tributato. Poi è la volta di "The British Legend":Mr.John Mayall. In formissima,capelli cortissimi,tirato e grintosissimo,ha offerto un set che mi ha lasciato davvero stupito (me che l'ho visto ben nove volte in varie fasi della sua lunga carriera). Anche Lui quest'anno estremamente disponibile,ha rivisitato i suoi mille classici mischiati a brani dei suoi ultimi lavori;gran bel set Sig.Mayall! Infine,a chiusura di un'ottima giornata,quello che personalmente considero,uno dei set in assoluto più belli della Storia immensa di questa manifestazione: quello di Gregg Allman & Friends. Personaggio dotato di un carisma fuori dal comune,è come circondato da un alone di maestosità e,guardandolo,ti viene da pensare a tutto quello che può aver passato nella sua incredibile vita di "midnight Rider"... Apre con un trio di brani da infarto "I'm No Angel","Just Before The Bullets Fly" e "House Of Blues"...e la Piazza è già tutta sua! Lo accompagnano Musicisti dal curriculum "pesante" ed una menzione particolare voglio farla per il chitarrista Mark McGee e per Bruce Katz alle tastiere. Dopo una "Melissa" che ci ha sciolti tutti come dei gelati sotto il sole di Ferragosto,il picco è stato il finale con "Midnight Rider","Whipping Post" e gli encore "Dreans","Sweet Feeling" e "Statesboro Blues".Un mio caro Amico, Ernesto De Pascale (giornalista stimato e compagno di mille e mille concerti),mi ha ripetuto per ben due volte,che non mi aveva visto così eccitato ad un concerto da tempo...la magia del vecchio Gregg! Andy J.Forest & Washboard Chaz,coinvolgenti al massimo,hanno l'onore di aprire la terza ed ultima giornata con il loro sound di New Orleans che ha trascinato il pubblico presente. Un buon ritorno quello di Andy che oggi vive negli Stati Uniti ma che in passato è stato una presenza fissa al Festival,di cui è stato anche il presentatore ufficiale per alcune edizioni. Danny Bryant,secondo me,è stato la rivelazione di questa edizione del Festival. Una chitarra,la sua,dal suono caldo e coinvolgente,un set intenso e vissuto...non so perchè (anzi lo so benissimo) ma ho sempre subito il fascino del suono dei chitarristi di Blues inglesi.A mio avviso,il perfetto tratto di unione tra la grande tradizione di questi ultimi ed il futuro di questa giovane speranza. Con mamma,moglie,padre (al basso!) ed amici al seguito,questa piccola carovana girerà l'Europa fino a Dicembre e spero vivamente di avere l'occasione di vederlo ancora. Thanks Danny per la tua semplicità,simpatia e bravura. Cambio di programma dovuto a motivi di salute (ma anche ai gravi ritardi di Bonamassa) di Joe Cocker,quindi inversione delle ultime due esibizioni. Entra in scena il Leone di Sheffield: Mr.Joe Cocker! Lo avevo visto almeno cinque volte negli ultimi vent'anni ed in vari stati di forma. Questa volta l'ho trovato bene,a dispetto dei piccoli problemi di salute che hanno causato l'anticipo della sue esibizione,anche se un po' ingrassato. Solito ottimo concerto con gran spolvero dei suoi classici e di brani minori del suo immenso repertorio.Per quelli che non l'avevano mai visto in precedenza (e credo che ce ne fossero molti in Piazza,viste le molte facce di giovanissimi nelle prime file),sicuramente un ottimo concerto;il vecchio Joe tira ancora,eccome! Poi...come in tutte le cose,potevo anche aspettarmi una delusione;a me si è materializzata alla chiusura di questa splendida edizione del Festival. Mi aspettavo molto dall'esibizione di Joe Bonamassa,ero stato uno tra quelli che avevano esultato leggendo il suo nome in cartellone,ebbene...non mi è piaciuto! Voglio dire,gran tecnica,grinta da vendere...poi...nient'altro! Un concerto che non mi ha comunicato assolutamente nulla e che,in alcuni momenti,mi ha ricordato il Jeff Healey (con tutto il rispetto per il Jeff Healey meraviglioso degli inizi) delle prove più fracassone. Niente più di un Rock (pericolosamente vicino ai territori dell'Hard) ad alto tasso di ottani e,se permettete,quando cerco questo genere di emozioni mi rivolgo verso altri Artisti del genere ben più titolati di lui. Figura a mio avviso anche piuttosto antipatica sul palco,con quel suo richiedere continuamente l'applauso con la mano all'orecchio,tipico delle Rockstar. Penso che di chitarristi americani bianchi di Blues di questo livello ce ne siano a tonnellate (premetto sempre che questo è il mio personalissimo parere e che i suoi dischi,soprattutto il primo ed i live,mi erano piaciuti parecchio). Taccio poi sull'arroganza e la mancata disponibilità di Joe nel backstage,quando si rifiutava di posticipare la sua esibizione per permettere di anticipare quella di Cocker che,ricordo,necessitava di cure mediche. Comunque a parte questa piccola delusione,che può starci nell'ambito dell'intera manifestazione,complessivamente è stato un ottima edizione del Festival,con alcune esibizioni (su tutte quella di Gregg Allman),degne di entrare nella Storia e nei ricordi di questo Festival,giunto quest'anno al suo ventottesimo capitolo.

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