mercoledì 9 marzo 2022

Muddy Waters- Electric Mud (1968)

"Electric Mud" fu il quinto album inciso da Mississippi Muddy Waters. registrato nel Maggio del 1968 e pubblicato nell'Ottobre dello stesso anno, fu il tentativo a mio avviso riuscitissimo, di unire il Blues alla Psichedelia che tanto andava in quegli anni pieni di cambiamenti, sociali e musicali.

Anche il cinema in quell'anno proponeva cose che rompevano un po gli schemi fino ad allora vigenti, tanto che persino un attore come Steve McQueen interpretò il ruolo di un detective, Frank Bullitt, nel film "Bullitt" di Peter Yates, detective piuttosto anticonformista che si muoveva all'interno di fumosi locali jazz in una San Francisco che recepiva quei cambiamenti storici in maniera perfetta.

Marshall Chess, fondatore dell'etichetta "Chess Records", label per cui incideva Muddy, ebbe l'idea di avvicinare il musicista ai più giovani, giusto per fargli guadagnare qualche soldo in più, visto che il Blues a quell'epoca non è che rendesse molto in termini economici.
In precedenza Chess aveva fondato un'etichetta satellite, che aveva chiamato "Cadet Concept Records", il cui primo album pubblicato era stato l'omonimo album di debutto dei Rotary Connection , una band psichedelica, il secondo fu appunto "Electric Mud"; per pura curiosità il terzo album pubblicato dall'etichetta fu l'album di debutto degli Status Quo "Picturesque Machtstickable Messages".
Per incidere l'album di Muddy, Marshall Chess radunò i più fighi musicisti "Jazz-Rock" sulla piazza in quel momento a Chicago : Gene Barge , Pete Cosey , Roland Faulkner, Morris Jennings , Louis Satterfield , Charles Stepney e Phil Upchurch.
Inserì pedali wha-wha e fuzzbox ed arricchì il suono di organo elettrico e sax.
Non era assolutamente un tentativo di fare di Muddy Waters un artista psichedelico, bensì quello di costruire una specie di concept album, per fargli guadagnare popolarità verso i più giovani ed, appunto, qualche soldo in più.


Anche la cover di "Let's Spend The Night Together", incisa l'anno precedente dai Rolling Stones, fece spalancare la bocca agli integralisti del genere, visto che la versione di Waters, cantata in stile Gospel/Soul, risentiva molto delle influenze di band, come i Cream o la Jimi Hendrix Experience ad esempio, che andavano per la maggiore in quel momento.
Addirittura l'ipnotico, ossessivo, quasi un sabba "She's Alright", contiene al termine di un delirio psichedelico, un accenno, che parte dal giro di basso seguito dalla chitarra, a quella "My Girl", incredibile successo dei Temptations di tre anni prima.

I puristi del Blues storsero il naso ma loro lo storcono immediatamente, non appena si esce dai consueti canoni e Muddy stesso, in seguito, lo ripudiò ma il risultato fu sorprendente.
Il problema fu che Muddy Waters aveva suonato l'album in studio con una band che non era la sua, per cui risultava praticamente impossibile riprodurre quelle sonorità psichedeliche dal vivo, a meno che non avesse sostituito completamente i sui musicisti con quelli che avevano inciso l'album.
Il disco fu all'epoca uno dei dischi più venduti di Muddy Waters ma l'accoglienza fu decisamente migliore in Inghilterra, molto più aperti nei confronti delle contaminazioni, che in USA.
Ovviamente guardato con gli occhi di un purista, soprattutto all'epoca, il disco poteva apparire addirittura blasfemo ma, visto ed ascoltato senza pregiudizi, il disco è bellissimo e addirittura seminale, tanto che influenze dello stesso si possono benissimo ritrovare negli anni a seguire nei Rolling Stones, nei Led Zeppelin, fino ai giorni nostri, in band come i Black Keys.