venerdì 5 agosto 2011

IKE TURNER Genio o Belzebù?


Scrivere un articolo che cerchi in qualche modo di far luce su una carriera ed una vita che presenta molti lati oscuri, oltre a moltissimi raggi di luce musicale accecanti, come quella di Ike Turner, può anche essere rischioso; si rischia cioè di urtare la sensibilità di chi giudica questo Artista solo in base alle dichiarazioni della ex moglie Anna Mae Bullock, in arte Tina Turner, che in una biografia e successivamente in un film, "What's love got to do with it" del 1993, descrive l'ex marito come un sadico violento e tiranno, che la picchiava ripetutamente e che, nel 1968, la portò persino sull'orlo del suicidio.

Premetto che chiunque alzi un solo dito su una donna in maniera violenta, merita tutto il mio sdegno; però premetto anche che non ho mai amato considerare un uomo come Belzebù ed ho sempre cercato di "capire" (tra virgolette) quello che può essere realmente successo in casi particolari come questo.

Ho sempre preferito parlare di Musica quando si parla di Musicisti; però in molti casi Musica e vita vanno di pari passo e la vita influenza pesantemente la carriera e, di conseguenza, l'Arte. Chiaramente le dichiarazioni di Tina (mai confermate da Ike) troncarono letteralmente la carriera del Musicista, sprofondandolo in un abisso di degenerazioni che lo portarono più volte in carcere.


Il brano "Rocket 88", scritto da Ike Turner nel 1951, venne definito dalla Rock'n Roll Hall of Fame come “La Prima Canzone Rock’n’Roll della Storia”; definizione questa che mi sembra peraltro una forzatura visto che è molto difficile stabilire da dove realmente parta la definizione Rock'n Roll, comunque a prescindere dal fatto se abbia inventato o meno il Rock'n Roll, la figura di Ike Turner appare come quella di un vero e proprio pioniere del Rhythm'n Blues. Fu anche un ottimo talent scout che riuscì a mettere sotto contratto Artisti del calibro di B.B.King, Elmore James e Howlin' Wolf, oltre a quella che divenne successivamente sua moglie e l'altra metà del fortunato duo Ike & Tina Turner.

La storia del duo aveva tutte le caratteristiche della storia d'amore moderna per quell'epoca (ricordo che siamo all'incirca nel 1960), Ike e Tina usarono infatti la loro storia d'amore come mezzo per arrivare al successo, sia artistico che economico.
Se Ike Turner è stato una figura fondamentale, e per alcuni addirittura l’inventore del rock’n’roll, Ike e Tina come coppia nella vita e sulla scena, erano l’incarnazione dell’irrazionalità dell’amore rock’n’roll, e si sono sempre venduti come una coppia dalla carica erotica sconvolgente e incontrollabile, travolti da una passione così forte da essere spesso violenta.

Se ci si prende la briga di analizzare anche soltanto alcuni dei titoli delle canzoni della coppia che Tina cantava, si possono vedere titoli che raccontano direttamente o meno la loro storia d'amore violento e perverso; titoli come “Please Don’t Hurt Me”, “Hurt Is All You Gave Me”, “I’m Yours (Use Me Anyway You Want To)”, “Tina’s Dilemma” e ce ne sono moltissime altre, sono indicative del fatto che la coppia abilmente "giocava" sul tema della propria relazione fatta di "dominio" da parte di Ike nei confronti della sensualissima moglie e questi elementi colpivano fortemente l'immaginazione del pubblico, facendo divenire il loro live-act uno dei più richiesti di tutti gli anni '60 e buona parte dell'inizio del decennio successivo.

Chiaramente non possiamo sapere quanto di vero ci fosse in tutto ciò, solo Ike e Tina e tutti quelli che erano a loro molto vicini, sanno quanto di realmente vero ci fosse nel loro turbolento manage, certo è che fu una operazione, a livello di marketing, molto ma molto redditizia, aiutata chiaramente anche dalla qualità del prodotto puramente artistico, prodotto che vedeva andare in scena uno degli show più sensualmente selvaggio e graffiante che si fosse mai potuto ammirare sino a quel momento.

Tutto ciò durò fino alla metà degli anni '70. Titoli come "It's Gonna Work Out Fine", "River Deep - Mountain High", "Proud Mary", "Nutbush City Limits", "Sexy Ida" furono successi planetari. Dopo questo periodo,nonostante i materiali da loro incisi non conoscessero flessione, l'interesse attorno al duo iniziò a diminuire. Fu in questo periodo che Tina prese la decisione di lasciare il marito e chiudere così anche un sodalizio artistico durato oltre quindici anni.
Dopo averlo lasciato, Tina scrisse una autobiografia in cui denunciò al mondo intero le incredibili violenze e vessazioni a cui l'ex marito, a suo dire, l'aveva sottoposta, libro questo che, come detto all'inizio,divenne in seguito un film di grosso successo.

Questa autobiografia ma soprattutto il film che ne fece seguito, diedero a Tina un incredibile successo di pubblico, pubblico che forse, in larga parte, non aveva neppure sentito parlare di Ike & Tina Turner in precedenza. L'onda di sdegno nei confronti del "cattivo" Ike divenne enorme e trasformò il Musicista nell'icona del "marito cattivo" facendolo di conseguenza sparire dalla scena musicale, portando al contrario Tina a diventare l'icona della donna che aveva subito violenza e che aveva offerto a tutte le donne del mondo la propria testimonianza affinchè ciò che lei stessa aveva subito non si ripetesse su altre.
C'è da dire anche che in quel periodo storico le dinamiche dalla coppia erano radicalmente cambiate e ciò che un tempo poteva essere stuzzicante e creare interesse, non lo era più ed anzi creava prontamente sdegno. I ruoli dalla donna era radicalmente cambiati in quegli anni e la scelta di Tina di "vuotare il sacco", proprio in quel preciso momento storico, potrebbe sembrare ineluttabile dal punto di vista economico.




Non voglio arrogarmi la scelta di giudicare una storia, come molti hanno fatto, condannando senza alcun dubbio il marito cattivo (che peraltro al momento dell'uscita del libro negò, chiaramente, di riconoscersi nel ritratto dipinto dalla ex moglie). Posso però permettermi di giudicare la coppia dal punto di vista puramente Artistico.
Ho amato moltissimo Ike & Tina Turner, le loro canzoni hanno segnato indubbiamente il mio percorso sullo studio di questa incredibile Arte che è la Musica.
Non ho altrettanto amato il percorso artistico di Tina Turner solista che reputo una cantante dalla voce grintosissima dotata di un phatos sulla scena fuori dal comune, però le sue scelte musicali mi hanno sempre lasciato molto dubbioso.
Anche le due volte che l'ho vista dal vivo (Bussoladomani- Viareggio, 16 Luglio 1978 e Palasport-Firenze,9 Maggio 1990) al di la' di performances indiscutibili dal punto di vista vocale, mi ha sempre lasciato in bocca il sapore del come se mancasse qualcosa.

Ho avuto il piacere e la fortuna di lavorare con Ike Turner nel 2003 (pochi anni quindi prima della sua scomparsa) al Pistoia Blues di quell'anno e devo dire che il suo set mi lasciò letteralmente sbalordito.
Nel 2001 con il suo album "Here & Now" ottenne la nomination ai Grammy come "Best Blues Album".
Izear Luster Turner Jr.nato nel 1931 nel cuore nero del Mississippi, si è spento il 12 Dicembre 2007 nella casa di S.Diego.
Rest In Peace.

3 commenti:

  1. Questo il commento di un Amico (non molto pratico di internet) che mi ha pregato di trascrivere:
    "Non ho commenti da fare; voglio semplicemente farti i complimenti per l'articolo, scritto benissimo nella forma (ma non è il pregio preminente) e, soprattutto, nei contenuti (..ecco il pregio preminente): cultura musicale a 360°, competenza inarrivabile e passione infinita. Tutto qui.
    ...visto che ci sono, comunque, voglio aggiungere - a mo' di "commento" - che mi trovi pienamente d'accordo sulle valutazioni della coppia come "duo" e poi come solisti: Tina ha qualità vocali (e fisiche) e tenuta scenica fuori dal comune, ma musicalmente non incontra affatto i miei gusti; tutt'altro. Ike, di contro, mi è sempre apparso come un grande musicista, di quelli a cui la carriera e il favore del pubblico non hanno mai reso completa giustizia. (Lillo Farrauto)"

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  2. l'amico non molto pratico di internet, in realtà, aveva solo dimenticato la password e poichè non si è mai fidato della propria memoria (appunto), aveva avuto l'accortezza di trscriverla su un foglio; ma ha dimenticato - ovviamente - dove aveva riposto detto foglio. Il quale (foglio), casualmente, oggi è saltato fuori, quasi zampillato dalle pagine di un Norberto Bobbio sfogliato nervosamente. E quindi faccio buon uso dell'insperato ritrovamento postando, semplicemente, un saluto e un abbraccio al mio amico Silva (che, trascrivendo il mio precedenta intervento, ha mostrato nei miei confronti il consueto affetto). Ciao Bro.

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