Ricordo
che andavamo a ballare allo Space Electronic e ci scatenavamo con
"Rebel, Rebel" ed aspettavamo i lenti per abbracciare la
ragazzina di turno con "Starman"; poi negli anni bui della
guerra non dichiarata, quella guerra che ha portato via tante vite,
anche di ragazzi conosciuti, la sua "Heroes" fu la colonna
sonora perfetta.
Durante
i cosiddetti anni del disimpegno, riuscì a centrare il bersaglio con
altri brani perfetti per fungere da colonna sonora di quel periodo,
come "Let's Dance" o "China Girl" (facendoci, tra
l'altro, conoscere uno dei più grandi chitarristi della storia,
Stevie Ray Vaughan).
Lo vidi la prima volta dal vivo a Firenze, allo Stadio, nel giugno dell'87 durante il suo "Glass Spider Tour" accompagnato da Peter Frampton alla chitarra.
Per
ben due volte ho avuto il privilegio di accompagnarlo sul palco per
due suoi concerti: al Pistoia Blues 97 ed alla prima edizione del
Neapolis Live Festival a Napoli, sempre nel 1997. Anche in quelle occasioni, che celebravano l'uscita del suo disco "Earthling", riuscì a stupirci per quanto riuscisse sempre ad essere così avanti sui tempi; rock ed elettronica in un mix eccitante la cui riproposizione dal vivo non faceva perdere un'oncia di energia a quello che avevamo ascoltato sul cd.
Praticamente una band di cyberpunk aveva dato sfoggio, su un palco spoglio, con due giganteschi palloni a forma di bulbi oculari, ad un groviglio di suoni incandescenti che mischiavano rock e hard rock a jungle e drum'n'bass.
Indimenticabile!
Praticamente una band di cyberpunk aveva dato sfoggio, su un palco spoglio, con due giganteschi palloni a forma di bulbi oculari, ad un groviglio di suoni incandescenti che mischiavano rock e hard rock a jungle e drum'n'bass.
Indimenticabile!
Ricordo
perfettamente che la cosa che mi colpì di lui fu quell'aura di mito
che lo avvolgeva; quella specie di sensazione che non molte volte ho
provato, io che ne ho accompagnati davvero tanti, ed anche "pesanti",
sui vari palchi. Era come se davvero fosse sceso da Marte, come
diceva in una sua celebre canzone; tant'è vero che io, che soprattutto in quei tempi, non perdevo occasione di farmi fotografare assieme agli artisti con cui avevo la fortuna di lavorare, non mi azzardai a chiedergli nessuna foto, nemmeno a Napoli quando lui stesso ,dall'interno del suo camerino mi riconobbe (lo avevo accompagnato sul palco pochi giorni prima a Pistoia) e mi salutò con la mano sorridendomi.
Non la chiesi non perchè avessi avuto paura di un suo rifiuto, bensì perchè lui e Iman, sua moglie, mi apparvero come due principi, seduti all'interno di quel camerino completamente bianco; mi sarebbe sembrato come di entrare, io vestito come un guerriero (all'epoca si lavorava con canottiere e pantaloni mimetici), in un ambiente che era come una specie di sogno. Il mio fu solo e puro pudore e adesso maledico quella decisione...o forse no.
Non la chiesi non perchè avessi avuto paura di un suo rifiuto, bensì perchè lui e Iman, sua moglie, mi apparvero come due principi, seduti all'interno di quel camerino completamente bianco; mi sarebbe sembrato come di entrare, io vestito come un guerriero (all'epoca si lavorava con canottiere e pantaloni mimetici), in un ambiente che era come una specie di sogno. Il mio fu solo e puro pudore e adesso maledico quella decisione...o forse no.
Successivamente
lo vidi una quarta volta, al Summer festival di Lucca del 2002.
Cosa
dire...che la sua perdita è davvero una grande perdita per chi, come
noi, ama la Musica, la VERA Musica.
Adesso,
come giustamente gli spetta, David entrerà nel MITO...avremmo
preferito però aspettare ancora un po, era ancora troppo presto.
Rest
In Peace Thin White Duke.
Glass Spider Tour..visto al Franchi..!bello
RispondiEliminabel pezzo, Silvano
RispondiEliminaGrazie mille.
EliminaEsatto lo avremmo voluto su questo sgangherato pianeta ancora per un po'..bei ricordi . R.
RispondiEliminaEsatto lo avremmo voluto su questo sgangherato pianeta ancora per un po'..bei ricordi . R.
RispondiEliminaGrazie Roberta.
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