venerdì 16 maggio 2014

"SOGNI DI GLORIA" un film in due episodi di John Snellinberg

Ieri sera al Cinema Odeon di Firenze si è svolta la premiere del film “Sogni Di Gloria” del Collettivo John Snellinberg, un gruppo di giovani ragazzi toscani, di Prato per la precisione, con già alle spalle alcuni progetti degni di nota, come ad esempio il film precedente “La Banda Del Brasiliano”, pellicola che non si poteva neppure definire a basso costo, visto che per la realizzazione del film stesso, le spese erano ammontate a soli duemila euro.

Per questa nuova opera le spese sono lievitate non di molto, visto che di euro ne sono stati spesi pochi di più, circa venticinquemila che sono veramente niente nel panorama cinematografico, visto che si inizia a parlare di films a basso costo di opere che abbiano a disposizione circa cinquecentomila euro di budget.

Cinema strapieno in ogni ordine di posti, con gente purtroppo rimasta fuori, applausi prima dell'inizio del film a tutto lo staff presente alla proiezione e dopo, al termine, applausi a spellarsi le mani dal termine dell'ultima struggente scena fino alla fine dei titoli di coda, oltre a molti, tanti occhi lucidi.


Il film, che tra l'altro ha vinto come Miglior Film al RIFF- Rome Indipendent Film e addirittura come Miglior Film e Miglior Montaggio al Worldfest Houston International Film negli Stati Uniti, è un piccolo gioiellino indipendente.

Film in due episodi, alla maniera delle pellicole italiane dei sessanta. Un film dove, oltre alle irresistibili scene di una comicità tipica della terra Toscana, vengono toccati argomenti attualissimi e scottanti, come quello della Religione, senza dare alcun giudizio in merito ma riuscendo in maniera straordinaria a far riflettere; temi come la disoccupazione, l'integrazione razziale, la disillusione di un certo modo di fare politica del passato, memorabile ad esempio la battuta dell'Avvocato, uno straordinario Giorgio Colangeli perfettamente nella parte, “Non dimentichiamoci che ho fatto il '68”, e questo detto dal personaggio più scorretto e sgradevole della pellicola. 

Volti e caratterizzazioni azzeccatissime, come ad esempio il becchino che altri non è che il celebre e leggendario punk toscano Dome La Muerte, come le terribili Sposine, coppia di giocatrici di carte, assieme dal 65 e dalla lingua tagliente, capaci di farti letteralmente piangere dalle risate, come Niccio il batterista/fabbro  interpretato da Luke Tahiti che sta a John Snellinberg come Kurt Russel stava a John Carpenter o come Michael Madsen sta a Quentin Tarantino;  l'incredibile  "il Disumano"  interpretato dal bravissimo Luca Spanò, uno dei volti più interessanti del nuovo cinema italiano.

Tra l'altro ultima prova dell'indimenticabile Carlo Monni, uno dei migliori attori che la nostra regione abbia mai partorito ed anche forse uno dei più sottovalutati. La sua caratterizzazione del personaggio di Maurino, un vecchio giocatore di carte, è magistrale; una vena comica e assieme melanconica caratterizza questa stupenda recitazione.
Spero vivamente che questa bella prova riesca a rendergli, in termini di pubblica riconoscenza, quei riconoscimenti che gli sono stati negati quando era ancora tra noi.
Soundtrack, splendida, ad opera dei Calibro 35.
Si ride (molto), si pensa ed infine ci si commuove.

Film girato con una classe ed uno stile invidiabili, lo avvicinerei ad uno splendido blues nelle sue parti più malinconiche, acceso ogni tanto da qualche splendido assolo, che sono i non rari momenti comici. Ovviamente da vedere e rivedere; consigliatissimo.
Complimenti davvero a questi ragazzi che intelligentemente riescono in un'impresa davvero difficile di questi tempi.
PS. Sono tra l'altro orgogliosissimo di aver dato il mio piccolissimo contributo in una scena del film.


Nessun commento:

Posta un commento