mercoledì 11 gennaio 2023

Jeff Beck (1944-2023). Un ricordo personale

 Stasera il mondo degli appassionati di musica ha ricevuto una notizia che non avrebbe mai voluto ricevere: ci ha lasciato Jeff Beck!

Parlare di lui e dell'importanza che la sua chitarra ed il suo suono hanno avuto, nel mondo del rock e non solo, è un'impresa che ho già fatto in passato proprio su queste mie pagine ed in questi giorni leggerete giustamente di tutto e di più su di lui e sulla sua enorme, immensa, inarrivabile carriera.


Voglio però, così di getto, raccontare un piccolo aneddoto, giusto un ricordo della prima volta che ebbi l'occasione di incontrarlo, come mio personale tributo alla figura di questo grande artista.

Eravamo al Pistoia Blues del 1998:

Ero piuttosto preoccupato nell'andare ad accogliere Jeff Beck. Il chitarrista era infatti uno dei miei idoli musicali fin da quando ero un ragazzino, sapevo però anche che aveva un carattere non proprio facile da gestire.

Già dal suo arrivo invece si dimostrò assolutamente tranquillo.

Come entrò nel Palazzo Comunale dove, da sempre, si trovava il backstage, vidi che guardava ciò che lo circondava con estremo interesse.

Mi feci così avanti e gli chiesi se fosse interessato ad andare a visitare il Museo Civico di Arte Antica al piano superiore. Il suo volto si accese di entusiasmo e chiamò ad accompagnarci anche la chitarrista Jennifer Batten, in precedenza chitarrista di Michael Jackson, in quel momento facente parte della sua band.

Ricordo che prima di accedere al museo, salirono lo scalone e si affacciarono al suggestivo balconcino che domina il cortile interno.

Una volta entrati nel museo vidi Jeff Beck trasformarsi da rockstar acclamata in tutto il mondo a uomo che, in rispettoso silenzio ed ammirazione, si trova davanti alla visione di opere che rappresentano l'intera storia artistica della città di Pistoia dal XII al XX secolo.

Mi ringraziarono moltissimo e mi confessò che non era mai stato a Firenze che sapeva essere molto vicina alla città di Pistoia; mi offrìì così di fargli da cicerone se avesse deciso un giorno di venire a visitarla e, ricordo, gi dissi che lo avrei accompagnato con la mia Harley Davidson, per fargli gustare appieno le bellezze della città.

Si dimostrò entusiasta e ci scambiammo il recapito telefonico.

Dopo il suo set, che lasciò il pubblico di Piazza Duomo a bocca spalancata per l'autentica lezione di chitarrismo che propose, mi confessò che aveva smarrito il mio biglietto da visita e me ne chiese un altro, cosa questa che mi fece pensare che fosse veramente interessato a venire.

Poi, come a volte accade, le cose non si realizzarono; si parlava infatti di uno dei più grandi chitarristi di sempre ed i suoi impegni saranno stati sicuramente molteplici; io ovviamente non mi sognai minimamente di disturbarlo, visto che appunto anche lui mi aveva lasciato un recapito.


Mi restò però l'enorme soddisfazione di averlo visto emozionarsi per un luogo così importante della città che mi ha dato i natali.

Adesso Jeff ci ha lasciato ed il mio dolore per la perdita di questo grande artista è enorme.


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