giovedì 9 dicembre 2021

SWEET HOME PISTOIA- Il Pistoia Blues Festival celebra i suoi 40 anni

 


Quarant'anni per un Festival Blues sono una bella età ed in Europa non c'è nessuno che ancora c'è arrivato, a parte il glorioso Pistoia Blues Festival, nato nel 1980 e, purtroppo, in standby dal 2019 a causa delle note vicende riguardanti la terribile pandemia che ha colpito il mondo intero.

Ieri sera al Teatro Manzoni di Pistoia, pieno in ogni ordine di posti, si è svolta una meravigliosa serata per celebrare questa importante ricorrenza con la presentazione di un libro "Sweet Home Pistoia" ed una serie di artisti che si sono esibiti per tributare questo importante compleanno.

l libro è un racconto dettagliato di tutte le quaranta edizioni che si sono svolte, con tutti ma proprio tutti gli artisti che si sono esibiti su quel palco, dal 1980 al 2019.

A mio avviso è concepito per essere letto in maniera molto scorrevole, con varie finestre che riportano articoli dell'epoca dei vari quotidiani, foto inedite ed alcuni racconti di chi vi ha partecipato, da musicisti a giornalisti, da addetti ai lavori e pubblico.


Ho ovviamente scritto anch'io una dozzina di racconti dal backstage, di alcune situazioni particolari che mi sono accadute a contatto con alcuni dei molti artisti che ho avuto la fortuna di accompagnare sul palco in 36 anni come responsabile della security di questo Festival, autentico fiore all'occhiello della mia lunga carriera. Ho anche ovviamente e con grande orgoglio partecipato alla serata, salendo persino sul palco, a raccontare un aneddoto occorsomi nel 1993 con il grande Robet Plant, aneddoto che si trova anche nel libro, addirittura seduto accanto a Giovanni Tafuro, organizzatore della manifestazione fin dal 1985 ed al Sindaco della città Alessandro Tomasi.

E' stato meraviglioso ritrovarsi nel backstage con i molti amici e raccontarsi nuovamente le mille storie on the road che, questo fantastico mondo che ruota attorno alla musica, fa capitare ad ognuno di noi. Come ricordare e farsi raccontare delle 10 volte che il mio "Blues Brothers- Puma di Lambrate" Fabio Treves ha visto Jimi Hendrix, o di quando, a Lignano Sabbiadoro nel 1988, prima di aprire per Stevie Ray Vaughan, si è messo a raccontare allo stesso Stevie Ray i concerti di Jimi che aveva visto, con Stevie Ray che lo ascoltava a bocca spalancata, visto che lui aveva visto il suo mito assoluto una sola volta ed all'età di 13 anni, portato li da suo fratello Jimmie, per cui si ricordava pochissimo di quel concerto. 



Abbracciarsi con Alex "Kid" Gariazzo e farsi raccontare di quando venne a Pistoia nel 1989 a vedere Roy Rogers e che, in seguito, proprio con il chitarrista californiano, sarebbe nata una collaborazione che li avrebbe portati a registrare assieme. Incrociare sulla porta del camerino Roberto Luti che, indicandomi, dice alla sua compagna che lui è praticamente cresciuto vedendo me dietro le transenne del Pistoia Blues. Raccontare a Franz Di Cioccio delle prime volte che vidi la Premiata Forneria Marconi nel 1972 al "Piper 2000 di Viareggio", nel 1973 al Teatro Astoria di Firenze ed al Teatro Verdi di Sesto Fiorentino, quella volta in coppia con gli Acqua Fragile e delle almeno altre 20 volte che li ho visti suonare, come quella volta alla RAI in Via Asiago a Roma, in occasione della reunion per l'album "Ulisse", con Franz che mi racconta di avere ancora custodita in casa la mastodontica batteria con la scritta "PFM" in rosso-giallo. arancione fatta da lui stesso con pennelli e vernice.


Dopo la parte in cui veniamo intervistati io, l'organizzazione, il Sindaco, i musicisti, Claudio Fucci, editore del libro uscito per la "Vololibero Edizioni" ed Enzo Gentile, che ha dato un filo logico ai suoi ricordi personali ed agli innumerevoli racconti che noi addetti ai lavori gli abbiamo fatto, rendendo il tutto estremamente scorrevole, è partita la musica.

Il primo è un bel set di roots blues ad opera di Andy J. Forest, da New Orleans,  che era presente sul palco dell'indimenticabile prima edizione e che in seguito per alcune annate ne è stato pure il presentatore, assieme al bravissimo Roberto Luti da Livorno.


A seguire un'autentica leggenda del blues italiano, colui che ha pubblicato ufficialmente il primo disco di blues di un artista italiano nel nostro Paese nel lontano 1976, Fabio Treves. Accompagnato dal fido Alex "Kid" Gariazzo, ci ha deliziato con un set denso di groove, infiammando letteralmente la platea. 

Subito dopo è stato il turno del figlio del Pistoia Blues, l'orgoglio chitarristico di tutti i pistoiesi e non solo, Nick Becattini, chitarrista praticamente nato, come lui stesso ha confermato dal palco, con il primo Festival Blues, al quale assistette estasiato. Una "My Mouse", sua composizione, piazzata subito all'inizio, tanto per mettere le cose in chiaro e poi, a seguire, un concerto che fa dell'intensità, a tratti quasi commovente, il suo punto di forza,. Chiusura con una sentitissima "I've Got Dreams To Remember" di Otis Redding.

A chiudere la bella serata gli Slow Feet, guidati dai due PFM Franz Di Cioccio e Lucio "Violino" Fabbri, più il chitarrista Paolo Bonfanti. Il loro è un esperimento che ho apprezzato; quello cioè di prendere dei classici della musica e riappropriarseli, farseli propri, con arrangiamenti completamente diversi dagli originali. Ovviamente lo spazio all'improvvisazione non manca ed in questo i due PFM sono maestri, tant'è vero che il loro set mi ha, un alcuni momenti, riportato ai concerti dei primi anni '70, quando cui le band allungavano i brani stravolgendoli  e dilatandoli.

Gran bella serata che lascia ben sperare per il futuro della manifestazione. Si è percepita chiaramente una gran voglia di musica e di musica di qualità. Aspettiamo quindi la ripartenza del Pistoia Blues Festival con la sua 41esima edizione.

Foto: 

Locandina evento

Interno del Teatro Manzoni

Libro "Sweet Home Pistoia"

 Io e Fabio Treves

Sul Palco assieme a Giovanni Tafuro ed Alessandro Tomasi, foto di Gabriele Acerboni

Io sul palco del Teatro manzoni

Andy J. Forest e Roberto Luti

 Nick Becattini Band

 Fabio Treves e Alex "Kid" Gariazzo

 The Slow Feet




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