giovedì 24 novembre 2016

Rossington "Take It On Faith" (2016)

Gary Rossington, l'unico superstite della formazione originale dei Lynyrd Skynyrd, è da poco uscito con il suo nuovo disco, registrato in compagnia della moglie Dale Krantz Rossington. L'album si chiama “Take It On Faith” , registrato per l'etichetta indipendente "Loud And Proud Records" e, dico subito, a scanso di equivoci, che l'album mi è piaciuto molto.

Dopo i due albums, anch'essi molto belli, della Rossington Collins Band, all'indomani del tragico incidente aereo in cui persero la vita Ronnie Van Zant, Steve Gaines, Cassie Gaines e Dean Kilpatrick, oltre ai due piloti dell'aereo, incidente che, di fatto, chiuse la prima parte della storia dei Lynyrd Skynyrd, che in seguito si sarebbero riformati, schierando il fratellino di Ronnie, Johnny Van Zant e che, ancora oggi, girano in tour e registrano nuovi albums; Gary incise due dischi solisti.
I due dischi in questione, “Return To The Scene Of The Crime” del 1986, attribuito appunto a Rossington e “Love You Man” del 1988, questa volta attribuito alla Rossington Band, che però risentivano troppo delle famigerate sonorità di quel periodo e non erano sicuramente albums entusiasmanti.

Al terzo disco Gary Rossington centra decisamente il bersaglio.
Tra le pieghe di questo cd ci sono gli umori ed i sapori del Sud, con i suoni che si respirano appunto in quella zona, meravigliosa, degli Stati Uniti.
Il disco si apre con “Highway Of Love”, il cui giro iniziale ricorda in maniera incredibile la “Midnight Rider” nella versione di Gregg Allman solista, poi il brano si apre e ti conquista subito, merito anche della particolarissima voce di Dale Rossington che, con il tempo, ha acquisito una ruvidità ed una forza dirompente.Il brano è uno di quelli che ti si incollano subito in testa, ideale per aprire i concerti dal vivo.
Con il secondo brano “I Should Have Know”, il blues si fa presente. C'è molto ma molto blues, tipicamente sudista in questo disco che ne è intriso in tutte le pieghe.
Il terzo brano è il brano che da il titolo all'album e che è stato scelto per fungere da lancio promozionale, visto che ne esiste anche un bel video. La canzone è una ballata ma non di quelle epiche ed un po' pompate a cui ci hanno abituato gli ultimi Lynyrd; qui tutto è molto misurato, c'è del gusto, del gusto vero e la slide di Gary punteggia la bella voce di Dale in un brano molto profondo.

“Dance While You're Cooking” è un soul che pare uscito da Memphis, Tennessee e Dale ci da ancora una dimostrazione di quanto la sua voce sia assolutamente a suo agio in questo genere.
Ancora un blues di quelli seri con “Shame On me”, con il piano di Bruce McCabe che punteggia la splendida voce di Dale e la chitarra di Gary che graffia trasudando la tipica sofferenza del blues del South.
Molto bella ed anche “Good Side Of Good”, scritta da Billy Gibbons, brano dalla presa immediata, con un incedere che ti si incolla subito addosso.
Ancora blues con “Something Fishy” in cui la voce di Dale assomiglia sempre di più a quella di una interprete di colore. Immagino la resa dal vivo di questa cantante che, nei Lynyrd, interpreta il ruolo di corista; già dai tempi della Rossington- Collins Band mi piaceva molto ma oggi il suo timbro è decisamente migliorato con gli anni.
Uno slow blues è “Too Many Rainy Days”, in cui Bruce McCabe al piano da dimostrazione di saperci fare.
Il disco si conclude con “Where Did Love Go” una ballata, forse un po' troppo sdolcinata, in cui si fa sentire un bell'organo suonato da Reese Winans (Steve Ray Vaughan Double Trouble) e con la tosta“Two Very Different Things”.
Tra i vari musicisti presenti alle registrazioni, troviamo anche il texano Delbert McClinton all'armonica.

Davvero un bel disco, intriso di blues del Sud, molto distante dalle prove dell'ultima incarnazione dei Lynyrd Skynyrd, oramai più dediti ad un muscoloso, anche se piacevolissimo, suono AOR.

Bel disco davvero, che mi sento di consigliare a tutti gli amanti dei suoni confederati ed anche ai numerosi fedeli del blues.

2 commenti:

  1. Buon disco, ma niente di eccezionale...Rossington non è Collins, alla chitarra, e si SENTE...L'ispirazione del songwriting, poi, è altalenante...Disco buono solo per i fan più fedeli dei Lynyrd e Gary.

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    1. Non ho infatti scritto che è un disco "eccezionale" ma un bel disco. Dei tre a suo nome decisamente il migliore.

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