giovedì 4 aprile 2019

Muddy Waters

Oggi, esattamente 106 anni fa nel 1913, nasceva a Rolling Fork, capoluogo della contea di Sharkey nel Mississippi, McKinley Morganfield, meglio conosciuto come Muddy Waters.
Non starò certo ad annoiarvi con l'ennesimo racconto della sua avventurosa vita, o con la recensione della sua lunga discografia ma vi racconterò un piccolo episodio del mio unico incontro con uno dei riconosciuti Maestri del blues.
Eravamo al primo leggendario Pistoia Blues Festival, nell'oramai lontano 1980, nella centralissima Piazza Duomo.
Ricordo che vidi le tre giornate del Festival seduto a terra in mezzo alla piazza, con davanti a me un enorme radio registratore, di quelli che andavano molto di moda in quegli anni e che venivano chiamati "ghetto blaster", a cui avevo attaccato due microfoni e con il quale mi registrai l'intero Festival.L'atmosfera era assolutamente informale e, grazie anche alla quasi totale assenza di un vero servizio d'ordine che controllasse il tutto, non era così difficile arrivare nel backstage, cosa che infatti feci a più riprese.
C'è da dire però che, a differenza dei giorni nostri c'era un maggior pudore e maggior rispetto verso la privacy degli artisti che si erano appena esibiti o che stavano per farlo, quasi a non volerli disturbare.
Si era appena esibito Fats Domino, un'altra leggenda e prima di lui  Mighty Joe Young che all'epoca ancora non conoscevo e che mi aveva letteralmente lasciato a bocca aperta, tanto da farmi esclamare all'amico che era seduto accanto a me che mi sembrava che Mighty Joe avesse messo dell'olio sul manico della sua chitarra Gibson, tanto il suo fraseggio appariva sciolto.Mi alzai dalla mia postazione e mi avviai verso il backstage intenzionato ad incontrarlo, per potergli anche soltanto fare i complimenti, quando rimasi letteralmente bloccato, visto che a pochi metri da me c'era Muddy Waters con la sua meravigliosa Fender Telecaster del 1957, che aveva portato con se anche al Newport Jazz Festival, quella chitarra che lui chiamava "The Hoss" e che si può ammirare al "Rock And Roll All Of Fame".
Muddy era li in attesa di  salire sul palco, mentre la sua strepitosa band stava suonando i brani che avrebbero introdotto il mito ed io ero li a pochi metri da lui che lo guardavo imbambolato. Lui si girò, con un ghigno sul volto che non prometteva niente di buono, mi guardò ed io non trovai di meglio da fare che fargli "ciao, ciao" con la mano. Il suo ghigno si sciolse in un sorriso e fece quei cinque passi che lo dividevano da me tendendomi la mano. Mano che strinsi sorridendogli.Lo lasciai immediatamente all'attesa di salire su, senza disturbarlo ulteriormente e tornai a sedere al mio posto, raccontando al mio amico l'accaduto.
Per inciso Daniele, era il suo nome, non ha mai creduto a tutto ciò.

In seguito, dopo molti anni, sono stato a Clarksdale, Mississippi a visitare il luogo dove Muddy ha vissuto per molti anni, i primi trenta della sua vita, presso lo Stowall Plantation ed il brivido che ho provato è stato pari a quello di quando gli strinsi la mano in quel lontano 15 luglio del 1980.

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