giovedì 15 marzo 2012

THE SHEEPDOGS

The Sheepdogs sono una delle nuove Bands che mi ha letteralmente conquistato.


Spesso sento dire che la Musica è finita, che non c'è davvero nulla di nuovo e che molte delle cose che ascoltiamo oggi sono soltanto dei rimasticamenti di cose già ascoltate in passato e che, quindi, non vale nemmeno la pena di mettersi a cercare qualcosa di nuovo. Si preferisce così, talvolta, rifugiarsi nel rassicurante ventre caldo e materno del suono del passato, nelle bands del passato e, cosa pericolosissima (lo dico soprattutto ai giovani), si cerca in qualche modo di “riviverlo”.
Niente di più sbagliato.
Ve lo dice uno che, quel passato che tanto amate e che cercate di rivivere, lo ha vissuto totalmente, acquistando i dischi al momento della loro uscita, seguendo quindi un ordine cronologico, che ha visto i concerti delle Bands di allora, con tutti i membri originali e non come adesso che si riformano con magari un solo membro della line-up originale, cercando di riportare in giro dei “nomi” che sono leggendari, con il solo risultato di sputtanarli, che ha visto nascere e crescere Bands che sono poi divenute vere e proprie leggende. Cercare di rivivere oggi quegli anni, con i tempi, i ritmi e le mentalità completamente diverse che ci sono adesso, può essere molto pericoloso, puo' farvi perdere il contatto con la realtà odierna e farvi perdere il buono che c'è, esiste ancora oggi. Basta aver voglia di cercarlo.
Il passato c'è, è li, pronto a darci stimoli per il futuro e sensazioni bellissime ancora oggi, ma non si deve perdere quella che era la preerogativa di noi giovani degli anni '70, quella cioè di scoprire cose nuove.



D'accordo, la produzione esagerata di oggi a volte può scoraggiare, però non bisogna abbattersi, anzi bisogna sempre di più “saper scegliere”, perchè di cose valide, molto valide, ce ne sono a bizzeffe anche in tempi odierni.

Questo è quanto devono, giustamente, aver tenuto a mente questi quattro ragazzi di Saskatoon, Canada mentre si son messi sotto con le loro composizioni: orecchio rivolto al passato ma sguardo diretto al futuro.
Sicuramente hanno ascoltato massicce dosi di Bands targate seventees, come Allman Brothers, Creedence Clearwater Revival e Guess Who, però hanno saputo, cosa non sempre facile, dare una nuova freschezza, una sorta di suono attuale ai loro brani.
Composizioni che hanno una loro personalità, una forte personalità, cosa questa che purtroppo spesso manca a molte Bands attuali ( e la durata dilatata di un cd non aiuta certo, a differenza delle Bands del passato che avevano le due misere facciate di un LP da riempire). Qui le composizioni ci sono e colpiscono subito, al primo ascolto.
Brani come “Learn & Burn”, “I Don't Get By”, “The One You Belong To”, “Please Don't Lead Me On” o “Southern Dreaming” (titolo esplicativo dei loro ascolti), tutte contenute nel loro ultimo disco “Learn & Burn”. Brani ad ampio respiro, canzoni che entrano immediatamente nella testa e fanno pensare a cosa possono diventare nella dimensione dilatata di un concerto, visto che la particolarità di questi Sheepdogs, a mio avviso, è quella di potersi trasformare senza alcun problema all'occorrenza in una Jam Band


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La formazione comprende: Ewan Currie dotato di una bella voce, alla voce appunto, chitarra e tastiere, Leot Hanson chitarra e backing voice, Ryan Gullen che suona un fantastico Rickenbacker con le dita, senza il plettro (e che suono pazzesco riesce ad avere il Rick se suonato con le dita!) e Sam Corbett alla batteria.
Di loro ho anche la registrazione del loro live del 2011 al Bonnaroo Festival, dove in una quarantina di minuti appena, riuscirono a conquistare completamente l'audience.

Ragazzi, non abbiate paura a cercare cose nuove da ascoltare, vi potrebbe capitare di scoprire Bands come gli Sheepdogs ed allora sarà una gioia, come facevamo noi, ragazzi dei '70, quando riuscivamo a trovare qualche nuova sconosciuta Band da proporre agli amici.
So Long

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