venerdì 24 dicembre 2010
Sam Elliott
Ci sono films,assolutamente dozzinali e di grana gossa,per palati non proprio raffinati,girati con il solo scopo di regalare un paio d'ore di svago,che però ti restano incollati addosso negli anni a seguire,soltanto per qualche piccolo particolare o sfumatura che ti entra dentro e non se ne esce più.
Uno di questi particolari può essere,magari,la caratterizzazione che un determinato attore da' al suo personaggio,personaggio magari di secondo piano ma in grado di fissarsi nella tua memoria e di farti ricordare quel particolare film,appunto,proprio per la sua caratterizzazione più ancora del personaggio principale della trama e del film stesso.
Questa sensazione mi è capitato spesso di provarla,quando mi sono trovato a vedere dei movies dove,magari in una parte di secondo piano appunto,recitava Sam Elliott.
Non starò a fare la storia della vita artistica di Sam,che oltretutto è priva di capolavori da nomination all'Oscar (anche se,soprattutto nel primo film che me lo fece notare non mancarono i riconoscimenti).
Il primo film in cui notai che la caratterizzazione dei personaggi che interpretava aveva la cosidetta “marcia in più”,fu “Mask-Dietro La Maschera” di Peter Bogdanovich del 1985.Sam interpetava la parte di Gar,il biker amante della libertà compagno di Cher,che nel film era Florence la madre di Rocky Dennis il ragazzo deforme.
Gar,con quei suoi baffoni,sottolineati dalla maglietta “Moustaches Rides”,e quel suo sguardo di trequarti,non poteva rimanere inosservato e si conquistava le simpatie del pubblico (anche e soprattutto femminile,visto che incarnava in un certo qual modo il tipico maschio rude ma leale e soprattutto difficile da “acchiappare”).
Il personaggio però che,a mio avviso,ha caratterizzato con maggior forza è stato quello del mitico Wade Garrett nel film “Il Duro Del Roadhouse”(1989) dove,in un film piuttosto scontato sui buttafuori di un locale americano,il Roadhouse appunto,interpretava un buttafuori ormai sul viale del tramonto,un po' in su con gli anni ma capace,con la sua esperienza e saggezza di dare una mano al più giovane James Dalton (interpretato dal povero Patrick Swayze).
Bellissima la scena quando arriva a cavallo della sua vecchia Harley Davidson per la prima volta davanti al locale e spengendo la motocicletta si avvia all'interno del locale.
Il film presentava tra l'altro una stupenda colonna sonora ad opera di Jeff Healey e della sua Band che recitavano anche nel film come la band che si esibiva dal vivo al Roadhouse.
Anche nell'ottimo “Tombstone” di George P.Cosmatos del 1993,dei tre fratelli Earp quello che si ricorda con maggior forza è il maggiore dei tre,Virgil con i suoi enormi baffoni spioventi e la sua camminata zoppa,interpetato appunto da Sam Elliot con la solita forza del suo sguardo obliquo.
Altri film da ricordare,impreziositi dalle sue interpretazioni,sono: “Rush” (storia di droga con nel cast un carismatico Gregg Allman),il monumentale “Gettysburg” sulla battaglia di Gettysburg appunto,opera straordinaria di oltre quattro ore sulla Guerra di Secessione,”The Final Cut” dove interpreta un artificiere accusato ingiustamente di strage,”We Were Soldiers” ed il cameo sul finale dello stupendo “Il Grande Lebowsky” dei Fratelli Coen (1998) dove interpreta il cowboy narratore (Lo Straniero).
E' merito di attori,magari non star megaidolatrate,ma dal grande carisma come Sam se noi amiamo tanto il cinema,anche il cinema cosidetto di “serie B”che tante piccole perle ci ha regalato in passato e tante continuerà a regalarcene.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
ti ha messo voglia di scrivere un po' del vecchio Sam la chiaccherata di giovedì sera eh?
RispondiEliminaVerissimo Vilmino! Già sulla strada di ritorno ci pensavo...
RispondiElimina