lunedì 13 maggio 2024

Ian Siegal - Lucca Blues Festival, 12 Maggio 2024


Il Lucca Blues Festival è una di quelle realtà che vanno preservate a tutti i costi.

Con mezzi limitati ma tanta tanta passione, Giancarlo Marracci lo porta avanti dal 2014 e sul suo palco, che negli ultimi due anni si è trasferito dal Foro Boario di Lucca al Mercato Coperto di Marlia a Capannori, si sono esibiti artisti del calibro di Guy King, Bob Stroger, Giles Robson, Richard Ray Farrel, Chris Cain, Ray Cashman e moltissimi altri, tra i quali gli italiani Roberto Luti, Luca Giordano, Giuseppe Scarpato e Finaz.

L'edizione di quest'anno aveva in cartellone un nome che mi stuzzicava particolarmente, quello cioè di Ian Siegal.

Ian, inglese del 1971 nato a Portsmouth, ha pubblicato il suo primo album nel 2005, prodotto da Matt Schofield, che appare pure nel disco.

Il suo album del 2009 “Broadside” fu persino scelto dalla rivista “Mojo” come album blues dell'anno.

Due anni dopo, nel 2010, Ian e la sua band vinsero il “British Blues Award” come migliore band.

Successivamente, nel 2011, ha inciso il suo album “The Skinny” nel North Mississippi USA, con Cody Dickinson dei North Mississippi All Stars come produttore ed il disco fu nominato ai “Blues Music Awards” l'anno successivo.

Arrivo nei pressi del Mercato coperto con largo anticipo, assieme all'amico Fabrizio Berti ed il patron della manifestazione Giancarlo Marracci, che non mancherà di salutarmi dal palco prima della presentazione del set di Ian, assieme a Luca Giordano viene immediatamente a farci gli onori di casa, presentandoci a Ian Siegal, che appare immediatamente un personaggio molto particolare.

Ci accoglie subito come vecchi amici, abbracciandomi e dicendomi “Welcome my new facebook friend!”, dal momento che la mattina stessa mi aveva appunto chiesto l'amicizia sul social, dopo aver visto che pubblicizzavo il suo evento.


Ha una voce molto potente e profonda ed una gestualità ed una fisicità che fa un po' venire in mente il Mickey Rourke di qualche anno fa. Come infatti gli ho detto a fine concerto, pare un mix tra Tom Waits e Mickey Rourke, suscitando le sue immediate risate!

Al momento di salire sul palco si presenta da solo con la sua chitarra e presenta un suo recente brano, mostrando immediatamente di che pasta sia la sua voce ma si ferma subito, voltandosi e chiamando sul palco la band che lo aveva preceduto, vale a dire l'ottimo Luca Giordano ed i Netto Rockfeller Trio, un bel blues trio proveniente dal Brasile, con ospite l'armonicista/tastierista Victor Puertas da Barcellona.

Attaccano subito con quello che è il brano d'apertura del suo più recente bellissimo album “Stone By Stone”, che Ian mi ha regalato pochi minuti prima di salire on stage, vale a dire “Working On a Building”, che sembra un piccolo classico del blues e da qui innanzi parte un concerto che ci trascina tutti quanti nel blues del Delta più profondo!

Ian è un autentico animale da palcoscenico; in lui brucia prepotente la fiamma del blues; si dimena, ruggisce, suggerisce gli stacchi alla band; scende in platea a cantare senza microfono, direttamente in faccia ad un pubblico molto partecipe e coinvolto.

Ero salito sul palco pensando di eseguire per voi i brani dei miei album, che ho composto ed eseguito ma, una volta ascoltato le esibizioni che mi hanno preceduto e sentendo vibrare una fantastica atmosfera, il cuore e l'anima mi hanno detto che dovevo fare un concerto di puro blues per voi!”.

Classici del blues come “Got My Mojo Workin'”, “Hoochie Coochie Man”, fino ad una incandescente “Warewolves Of London”, si succedono uno dopo l'altro in un crescendo infuocato con il pubblico che si è alza dalle sedie e va a ballare sotto il palco.

Una festa che fa bene al cuore.

Torniamo a casa ascoltando “Stone By Stone” e con l'irrefrenabile voglia di rivedere Ian Siegal sul palco quanto prima possibile.

Bravo Ian e complimenti al Lucca Blues Festival!


(le foto del set di Ian Siegal sono di: Massimo Bernacchi che ringrazio)

sabato 30 dicembre 2023

My Best Of 2023

 


Si fa un gran parlare sui social sul fatto se sia opportuno o meno stilare una propria classifica dei migliori album ascoltati durante l'anno appena trascorso.

Personalmente è una pratica che faccio da svariati anni, in proprio praticamente da sempre, mentre in pubblico diciamo dal 2010, da quando cioè aprii questo mio Blog.

Ritengo interessante leggere le varie classifiche tra virgolette, visto che poi non sono in genere vere e proprie classifiche, bensì in molti casi liste di dischi ascoltati. Lo ritengo interessante perchè, anche per me che ascolto quotidianamente una gran massa di dischi, è praticamente impossibile ascoltare tutto, per cui spesso accade che leggendo un titolo, soprattutto se scritto da persona che stimo musicalmente parlando, ne sono incuriosito e corro ad ascoltarlo, trovandomi a volte in sintonia con chi lo ha scelto.

Questi sono, per chi sarà ovviamente interessato, i titoli degli album che ho preferito nel 2023; come sempre non in ordine qualitativo ma casuale.

Buon ascolto!


CHRISTONE "KINGFISH" INGRAM "Live In London"

ROLLING STONES "Hackney Diamond"

GOV'T MULE "Peace...Like a River"

CHRIS STAPLETON "Higher"

DUANE BETTS "Wild And Precious Life"

AAVV "Sweetwater-Original Motion Picture Soundtrack"

ROBERT FINLEY "Black Bajou"

SELWYN BIRCHWOOD "Exorcist"

NICK BECATTINI "Crazy Legs"

SAMANTHA FISH & JESSE DAYTON "Death Wish Blues"

J.D.SIMO TRIO "Songs Of The House Of Grease"

GENNARO PORCELLI "Me, You And The Blues"

ISLEY BROTHERS "Make Me Say It Again Girl"

DE WOLFF "Love, Death & In Between"

ANGELO LEADBELLY ROSSI "It Don't Always Matter How"

BLACK PUMAS "Chronicles Of a Diamond"

UNCLE LUCIUS "Like It's The Lost One Left"

THE DAMNED "Darkadelic"

BETTY LAVETTE "Lavette"

THE STRUTS "Pretty Vicious"

DOLLY PARTON "Rockstar"

ROBERT JOHN & THE WRECK "Live At The Ancienne Belgique"


venerdì 11 agosto 2023

Ricordi lontani legati a The Isley Brothers, una canzone ed una ragazzina.



Ricordo di quando, nel 1973 anno dell'uscita del disco in questione, mi presi una discreta sbandata per una ragazza.
Ricordo che la ragazzina in questione era una ragazza molto bella, mora, con la carnagione scura, un bel seno e due occhi neri che ti perforavano solo a guardarti.
Era già da un po' che le ronzavo attorno però, io che mi vantavo già da allora di non aver preso un solo "no" nella mia vita, aspettavo il momento giusto per affondare il colpo. Intanto la sera, nella mia stanza, ascoltavo l'album "3+3" degli Isley Brothers, LP soul meraviglioso e rappresntativo di un'epoca e sognavo il momento in cui l'avrei finalmente baciata.
Ricordo che un giorno la sua amica del cuore, che faceva un po' il tifo per me, poi in verità seppi che non era così, visto che in seguito scoprii che era proprio lei ad avere un debole per me, mi avvertì che la domenica successiva sarebbero andate a ballare nella nuova discoteca inaugurata da pochi mesi nella vicina Prato, "Zero6" si chiamava quel locale, locale che io conoscevo già, tanto da farmi sentire di poter giocare quasi in casa.
Fu così che, assieme a Roberto, il mio più fido amico di quel periodo, la domenica successiva ci recammo allo "Zero6".
Quando ci incontrammo lei venne subito verso di me e si mostrò felice e sorpresa dal fatto che io fossi li; io, da buon duro, feci un sorrisetto, con solo metà della bocca, non ritenevo dovermi scoprire troppo e, dopo uno sbrigativo saluto, mi finsi interessato ad una ragazza dietro di lei che conoscevo e di cui, sinceramente, non me ne fregava un bel nulla.

Dopo poco le vidi che ballavano, lei e la sua amica, in realtà arrabbiatissima con me, in pista al suono di "TSOP" dei MFSB, assieme a due fighetti che le avevano nel frattempo agganciate. Sorrisi tra me e me ed andai verso la cabina del disc-jockey, che era situata in alto di fronte alla pista, per chiedergli di mettermi "That Lady" degli Isley Brothers; il primo bacio a quella creatura stupenda sarebbe dovuto avvenire con quella canzone, senza indugi, così come l'avevo sognato mille volte nel buio della mia stanza. Il Disc-Jockey, all'epoca non c'era ancora l'odiosa abbreviazione del termine, mi disse che l'aveva in programma e che dopo un paio di brani l'avrebbe messa.
Andai al bar a prendere due dink, uno per me ed uno che avrei offerto a lei con uno sguardo alla Fred Buscaglione.
Ecco le note inconfondibili di "That Lady", la gente balla ed io cerco con lo sguardo lei, ma lei dov'è?
Mi voltai e la vidi!
Era anzi erano, perchè anche la sua amica lo era, distese su un divanetto una a capo e l'altra ai piedi, con i due fighetti distesi sopra di loro che se le stavano pomiciando come se non ci fosse stato un domani!
Restai come un idiota con i due drinks in mano ed all'arrivo di Roberto biascicai che avevo preso da bere anche per lui; lui mi ringraziò fingendo di crederci.
Era la primavera del 1973.
In seguito, un paio di anni dopo, uscii con quella ragazza e passammo alcune serate assieme ma quei baci non avevano oramai più il sapore che mi aspettavo; lei non era oramai più la "That Lady" che avevo sognato un paio di anni prima.

martedì 11 aprile 2023

MASALUCE

 Masaluce è un progetto toscano, asse Livorno-Pistoia.

Recentemente hanno presentato il loro primo album, arrivato dopo tre interessantissimi singoli.

L'album si intitola semplicemente "Masaluce", come appunto il nome della band e propone un bel rock-blues cantato interamente in italiano.

Dal vivo sono un'esperienza assolutamente da vivere. Alex Sarti il frontman, sembra uscito dal video di un concerto del 1972, ammiccante, vissuto, con movimenti da consumata rockstar, dotato però di un'incredibile e potente voce come nella miglior tradizione dei grandi vocalist rock-blues. Come immagine Alex avrebbe potuto tranquillamente essere uno degli interpreti della, oramai storica, serie "Vinyl", prodotta da Mick Jagger e Martin Scorsese, che fotografava la stagione rock americana del 1973, stagione che segnò il passaggio dal rock storico ai primi vagiti punk di New York Dolls e Stooges e purtroppo abortita dopo la prima entusiasmante stagione.

La sezione ritmica è formata da due conosciuti leoni della scena  pistoiese, vale a dire Enrico Cecconi alla batteria e Renato Marcianò al basso, mentre alle chitarre ci sono i due livornesi Denis Chimenti e Roberto Luti.

Per Roberto Luti provo personalmente una vera e propria venerazione, lo considero infatti uno dei migliori chitarristi italiani e sentirlo alla prova in un gruppo dalle connotazioni dichiaratamente rock, con profondissime radici blues, che sono il suo vero e proprio terreno abituale, è quanto di più entusiasmante ho sentito recentemente.

Dalla chitarra di Roberto esce il blues del Mississippi, le sue acque fangose, i riti voodoo, i suoni delle chitarre della Allman Brothers Band e, dal vivo, vederlo piegato in due a sparare i suoi incredibili assoli, spesso dialogando con la chitarra di Chimenti, è un'autentica goduria.

Alle spalle della band, come nella migliore tradizione southern, ci sono le due coriste, che potrebbero benissimo entrambi essere le cantanti della band, Laura Donati, moglie di Enrico Cecconi e Gaia Volpe.

Il disco si apre con la canzone che da il titolo all'album, manifesto.del loro stile, per proseguire con l'irresistibile rock'n roll di "Dama Nera". La successiva "Angelo", dedicato a quelle persone che non ci sono più ma che dall'alto ci tengono amorevolmente d'occhio, è una delle mie preferite, un bel blues, con tanto di slide magistralmente usata da Luti. La voce di Alex Sarti fa veramente fuoco e fiamme ed il brano ti entra dentro immediatamente.

Una altro brano molto bello è "Sotto Il Peso Della Luna", precedentemente uscito su singolo, con un riff di chitarra che da immediatamente l'idea di quello che andremo ad ascoltare e l'immagine che si presenta alla mente ascoltandolo è quella di un rito voodoo, con tanto di teschi, fumi, visi dipinti e pozioni magiche.

I Successivi "La Serpe e La Stella" e "Cuore di Pietra" sono altri due carichi da novanta. Per quanto mi riguarda,considero "Sotto il Peso della Luna" ed "Angelo" le gemme dell'album, quelle in cui il blues la fa da padrone.

Consiglio dunque a tutti quelli che amano il genere, l'ascolto e l'acquisto di questo disco, che personalmente ascolto ininterrottamente già da alcuni giorni.

Curiosità, il supporto scelto per l'uscita del disco non è ne il vinile, ne il cd, bensì una chiavetta usb, posta all'interno della confezione da cd.

Ho visto recentemente due volte dal vivo i Masaluce ed in tutte e due le occasioni mi hanno davvero soddisfatto; suono potente e preciso e grande presenza scenica, riempiono il palco con la loro sola fisicità, senza bisogno di alcun trucco.

Non perdeteveli se capitano dalle vostre parti.


martedì 24 gennaio 2023

My Best Of 1973

 


Spesso si fa un gran parlare del fatto che anche in questi tempi difficili ci siano dischi che vengono considerati meravigliosi, alcuni persino capolavori. Io sono moderatamente d'accordo, ogni epoca ha le sue musiche ed anche in questa ci sono cose decisamente belle ed interessanti ed io mi sforzo continuamente di ascoltare novità, perchè credo da sempre che la curiosità sia alla base di tutto. 

Amo anche fare il punto delle cose basandomi sui fatti effettivi, per cui pubblico una mia "Best Of The Year" a ritroso, prendendo un anno a caso dei mitici anni '70, intendo mitici per quanto riguarda gli appassionati di musica, visto che fu un anno particolarmente ricco di ottime nuove uscite.

Certo è che leggendo i titoli in questione e paragonando il valore dei dischi stessi rispetto alle uscite dell'ultimo ventennio, gli anni che vanno dal 2000 in poi non ne escono proprio benissimo.


Questi sono comunque i miei Best Of 1973:

  • PINK FLOYD- “The Dark Side Of the Moon”

  • LED ZEPPELIN-  “House Of The Holy

  • THE WHO-  “Quadrophenia”

  • ELTON JOHN-  “Goodbye Yellow Brick Road”

  • ELTON JOHN-  “Don't Shoot Me I'm Only The Piano Player”

  • THE STOOGES-  “Raw Power”

  • GENESIS- “Live”

  • GENESIS-  “Selling England By The Pound”

  • DAVID BOWIE- “Aladdin Sane”

  • DAVID BOWIE-  “Pin Ups”

  • LYNYRD SKYNYRD-  “Pronounced L.S.”

  • MARVIN GAYE-  “Let's Get It On”

  • ROXY MUSIC-  “For Your Pleasure”

  • ROXY MUSIC-  “Stranded”

  • NEW YORK DOLLS-  “New York Dolls”

  • KING CRIMSON-  “Lark's Tongues In Aspic”

  • ZZ TOP-  “Tres Hombres”

  • BRUCE SPRINGSTEEN-  “Greetings From Asbury Park, N.J.”

  • BRUCE SPRINGSTEEN-  “The Wild, The Innocent & The E-street Shuffle”

  • LOU REED-  “Berlin”

  • EMERSON, LAKE & PALMER- “Brain Salad Surgery”

  • BLACK SABBATH-  “Sabbath Bloody Sabbath”

  • THE EAGLES-  “Desperado”

  • ROLLING STONES-  “Goats Head Soup”

  • ALICE COOPER-  “Billion Dollar Babies”

  • AL GREEN-  “Call Me”

  • AL GREEN-  “Living For You”

  • LITTLE FEAT- “Dixie Chicken”

  • ALLMAN BROTHERS BAND-  “Brothers And Sisters”

  • MAHAVISNU ORCHESTRA-  “Birds Of Fire”

  • JOHN LENNON-  “Mind Games”

  • GEORGE HARRISON-  “Living In The Material World”

  • THE ISLEY BROTHERS-  “3 + 3”

  • GENTLE GIANT- “In A Glass House”

  • JAMES BROWN-  “The Payback”

  • JAMES BROWN-  “Black Caesar”

  • MOTT THE HOOPLE-  “Mott”

  • SLY & THE FAMILY STONE-  “Fresh”

  • YES- “Yessongs”

  • BEACH BOYS- “Holland”

  • WAYLONG JENNINGS-  “Honky Tonk Heroes”

  • DEEP PURPLE-  “Who Do We Think We Are”

  • THE DOOBIE BROTHERS-  “The Captain And Me”

  • GRATEFUL DEAD-  “Wake Of The Flood”

  • PROCOL HARUM-  “Grand Hotel”

  • BILLY COBHAM-  “Spectrum”

  • FREE-  “Heartbreaker”

  • BANCO DEL MUTUO SOCCORSO-  “Io Sono Nato Libero”

  • ELVIS PRESLEY-  “Aloha FroM Away”

  • LUCIO BATTISTI-  “Il Mio Canto  Libero”

  • FABRIZIO DE ANDRE'-  “Storia Di Un Impiegato”

  • PAUL McCARTNEY & THE WINGS-   “Band On The Run”

  • PAUL McCARTNEY & THE WINGS- “Red Rose Speedway”

  • NAZARETH-  “Lod'n'Proud”

  • RORY GALLAGHER-  “Tattoo”

  • RORY GALLAGHER-  “Blueprint”

  • JERRY JEFF WALKER-  “Viva Terlingua”

  • BOB DYLAN-  “Pat Garrett & Billy The Kid”

  • SANTANA-  “Welcome”

  • THE FACES-  “Ooh La La”

  • GRAND FUNK RAILROAD-  “We're An American Band”

  • T-REX-  “Tanx”

  • CHICK COREA & RETURN TO FOREVER-  “Hymn Of The Seventh Galaxy”

  • TRAFFIC- “Shoot Out At The Fantasy Factory”

  • TRAFFIC-  “On The Road”

  • EDOARDO BENNATO-  “Non Farti Cadere Le Braccia”

  • STEVE MILLER BAND-  “The Joker”

  • O' JAYS-  “Ship Ahoy”

  • ISAAC HAYES-  “Live At The Sahara Tahoe”

  • WEATHER REAPORT-  “Sweetnighter”

  • BECK, BOGERT & APPICE-  “Beck, Bogert & Appice”

  • BARRY WHITE-  “Stone Gone”

  • AREA-  “Arbeit Macht Frei”

  • GLADYS KNIGHTS & THE PIPS-  “Imagination”

  • BETTY DAVIS-  “Betty Davis”

  • JOHNNY WINTER-  “Still Alive And Well”

  • ROY BUCHANAN-  “Second Album”

  • ATOMIC ROOSTER- “Nice 'n Greasy”

  • ROBERTA FLACK-  “Killing Me Softly”

  • SOFT MACHINE-  “Six”

  • SOFT MACVHINE-  “Seven”

  • PREMIATA FORNERIA MARCONI.- “Photos Of Ghosts”

  • TEMPTATIONS-  “Masterpiece”

  • CURTIS MAYFIELD-  “Back To The World”

  • OSANNA-  “Palepoli”

  • KOOL & THE GANG- “Wild And Peaceful”

  • DEREK & THE DOMINOES-  “In Concert”

  • ROY AYERS-  “Coffee”

  • GREGG ALLMAN-  “Laid Back”

  • JOHN MARTYN-  “Inside Out”

  • DONNY HATAWAY-  “Extension Of A Man”

  • THE MARSHALL TUCKER BAND- “The Marshall Tucker Band”

  • BRYAN FERRY-  “These Foolish Things”

  • SUZIE QUATRO “Suzie Quatro”

  • MARVIN GAYE & DIANA ROSS-   “Diana & Marvin”

  • HUMBLE PIE-  “Eat It”

  • JEFFERSON AIRPLANE-  “Thirty Seconds Over Winterland”

  • BACHMAN, TURNER, OVERDRIVE  “Bachman, Turner, Overdrive”

  • STEVIE WONDER-  “Innervisions”

  • MIKE OLDFIELD-  “Tubular Bells”

  • CAN-  “Future Days”

  • HERBIE HANCOCK-  “Head Hunters”

  • STATUS QUO- “Hello




lunedì 23 gennaio 2023

BEN HARPER, educazione ed umanità di un grande artista

 



Ben Harper ogni volta che è venuto a Pistoia e non soltanto in quel luogo, si è sempre comportato in maniera unica, dimostrando ogni volta una umanità ed una educazione incredibile.

Ho avuto modo di lavorare per lui e di scortarlo in numerose occasioni ed oggi racconterò un paio di situazioni che testimoniano questa sua particolarità.

Ricordo che dopo la sua esibizione nell'edizione del 2006  al Pistoia Blues Festival, organizzò una specie di party all'interno del Palazzo Comunale che, da sempre, funge da backstage.

Era permesso l'accesso solo ai possessori di un particolare pass ma finì che tra lui ed i suoi musicisti fecero entrare molta gente in più.

Nel giardino interno si ascoltava musica e si beveva e la cosa tirò un po per le lunghe.

Avevo tenuto con me solo altri quattro ragazzi della security per permettere il controllo agli accessi ed allo svolgimento della festa stessa, per evitare che qualche invitato cadesse in preda di eccessi, cosa che non si verificò nella maniera più assoluta, vista l'atmosfera assolutamente friendly della serata.

Ad un certo punto, visto che per i ragazzi rimasti si trattava bene o male di uno straordinario al lavoro che avevano svolto fin dal primo pomeriggio, uno di loro, indicandomi impercettibilmente l'orologio, mi fece un cenno con lo sguardo come a chiedermi quanto ancora sarebbe mancato al termine della festa. Mi si gelò il sangue perchè notai che Ben si accorse della cosa e si alzò dalla sua sedia per dirigersi verso di me. Ero pronto già ad un giustissimo richiamo da parte sua ma, con mio stupore, Ben mi chiese se la festa fosse già andata oltre l'orario consentito ed aggiunse che, se lo ritenevo giusto, avrebbe chiesto gentilmente agli invitati di andarsene.



Incredibile! Dissi ovviamente che non c'era nessunissimo problema e che avrebbero potuto continuare a stare li fino a quando lo avrebbero desiderato.

Harper parve rincuorato, mi ringraziò e tornò a sedersi accanto ai suoi amici e fans ed ogni tanto a voltarsi e sorridermi, come a cercare una ulteriore rassicurazione al fatto che non stavano disturbando.

Nel 2013 riuscì a dimostrarmi che spesso quello che decide il management di un artista non rispecchia quello che lui è in realtà.

Ne fu una dimostrazione quello che accadde con lui, artista che avevo sempre conosciuto come estremamente disponibile in tutte le occasioni in cui avevo avuto modo di incontrarlo. 

Durante il suo tour del 2013 assieme all'armonicista Charlie Musselwhite, che serviva per presentare il loro album “Get Up”, fecero tappa anche a Pistoia. Per il loro soundcheck pomeridiano lo staff dell'artista mi chiamò e pretese che assieme ai ragazzi della security tenessi fuori tutte le persone presenti, addetti ai lavori compresi, cosa che spesso mi viene richiesta. La cosa inusuale per Ben Harper fu quello un clima di esagerata protezione nei confronti dell'artista che non avevo rilevato nelle volte precedenti in cui avevo avuto modo di lavorare per lui.

Infatti, una volta terminato il bellissimo concerto che Harper e Musselwhite offrirono al pubblico presente a Pistoia, l'artista californiano non si smentì.

Il buon vecchio Musselwhite, complice anche un'età decisamente più avanzata e la presenza della moglie, si fece ricondurre immediatamente in albergo, mentre Ben dopo essersi intrattenuto nel backstage a firmare autografi alle persone presenti, mi chiamò e mi chiese di prendere una bottiglia di buon vino ed una pila di bicchieri di plastica.

Era già passata un'oretta dal termine del suo set e la piazza si era oramai quasi svuotata, c'erano soltanto alcuni piccoli capannelli di ragazzi seduti sulle tribune e sui marciapiedi a bere birra ed a parlare.

Ben mi chiese di accompagnarlo e di reggere i bicchieri ed il vino che avrebbe offerto ai presenti, a passeggiare in Piazza Duomo, prese la chitarra e andammo.

Fu così che alcuni fortunati ebbero il piacere di bere del buon vino e cantare alcune canzoni assieme a Ben Harper.

Artista dotato di una sensibilità e di un'umanità non comune, come ha sempre dimostrato nelle innumerevoli volte che ho avuto il piacere di lavorare per lui.





sabato 21 gennaio 2023

DAVID CROSBY & GRAHAM NASH Pistoia Blues Festival 1998



L'edizione del 1998 aveva un cartellone al solito molto ricco e, oltre a Jeff Beck, Buddy Guy, la Blues Brothers Band, Taj Mahal, Jeff Healey, Robby Krieger e John Densmore dei Doors, c'era anche David Crosby che si sarebbe esibito durante la seconda serata della manifestazione.

Il vecchio Croz nei camerini si era dimostrato estremamente tranquillo ed affascinato dalla incredibile location dove, di li a poco si sarebbe esibito e, nel primo pomeriggio andai a prenderlo nel backstage dove si trovava per condurlo sull'assolato palco per effettuare il soundcheck.

Dovete sapere che proprio in quei giorni il suo vecchio amico e compagno Graham Nash si trovava in vacanza in Toscana e, saputo che Crosby avrebbe suonato a Pistoia, decise senza avvisarlo di venirlo a trovare.

Mentre appunto lo stavo guidando sul palco, appena uscito dal portone del palazzo comunale, dalla nostra destra arrivò una voce che lo chiamava e posso personalmente testimoniare l'incredibile luce di felicità che attraversò il volto di David, che si diresse immediatamente verso di lui ed i due suggellarono l'incontro con un forte abbraccio.



Ovviamente la sera Graham Nash fu ospite sul palco di Crosby, il quale lo annunciò dicendo: Vi presento il mio miglior amico, si chiama Graham Nash!

Iniziarono con un brano del comune amico Neil Young “Ohio” e, proseguirono con “Deja Vu”, “8 Miles” ed “Almost Cut My Hair” facendo rimanere sospeso per una buona mezz'ora il pubblico della meravigliosa piazza di Pistoia tra la Toscana e Woodstock.