giovedì 23 settembre 2010

"Death Proof-A Prova Di Morte" (2007) di: Quentin Tarantino

Inutile dire che il film mi è piaciuto ed anche molto, visto che è un tipico road-movie e visto che Quentin si è letteralmente sbizzarrito nelle citazioni e nelle curiosità che abbondano nella pellicola, però è anche vero che...in qualche modo mi ha un pò lasciato l'amaro in bocca.


Mi spiego, gli ingredianti che fanno la differenza tra un film ed un film di Tarantino ci sono tutti, citazioni a valanga, ad esempio una girl del gruppo di ragazze che costituisce la prima parte del film indossa una t-shirt con scritto "L'Ultimo Buscadero" in italiano!








Oppure la papera di gomma che è posta sul cofano delle due auto guidate da Stuntman Mike (una Chevy Nova del 1971/72, che poi e lo stesso modello di quella sulla quale viaggiavano Vincent e Jules in Pulp Fiction, targata JJZ-109 stessa targa dellaFord Mustang del 1968 guidata da Steve McQueen nel film “Bullitt”) è la stessa papera vista sul cofano del camion di "Convoy-Trincea d'asfalto" di Sam Peckinpah, la canottiera originale indossata da Kurt Russell nel film “Grosso Guaio a Chinatown” è appesa su una parete del Texas Chili Parlor. Richiami ai suoi films precedenti (la suoneria di un cellulare è il tema fischiettato di "Kill Bill");colonna sonora,al solito,straordinaria,molto anni 70 (con brani di T.Rex,Willy De Ville,Pacific Gas & Electric,The Coasters,ecc.).


Richiamo agli anni 70 anche nel tipo di pellicola, con sgranature , righe, colore che a tratti se ne va lasciando il posto a momenti di bianco e nero.
Ci sono i lunghi dialoghi, che in alcuni tratti sono di una lunghezza imbarazzante che servono però a preparare a vampate di inaudita violenza. Memorabile e sensualissima la scena della lap dance che Arlene/Butterfly fa a beneficio di Stuntman Mike...insomma c'è tutto quello che uno si aspetta dal cinema Tarantiniano.






Però nonostante tutto si esce con un filo di insoddisfazione ed il motivo credo sia principalmente che, negli Stati Uniti il film era uscito accoppiato ad un altro film "Panet Of Terror" di Robert Rodriguez ed intervallato da alcuni fake trailers, tutto per rimandare ad un tipo di B-Movies (due al prezzo di uno) in voga negli USA negli anni'70 e '80. Infatti il titolo originale avrebbe dovuto essere "Grindhouse". Il titolo si riferiva appunto a quei cinema (spesso capannoni improvvisati chiamati appunto Grindhouses) che negli anni 70, con il prezzo di un solo biglietto, proiettavano film b-movie uno dopo l'altro.
La durata del film era di circa tre ore. Alla sua uscita negli Stati Uniti però, gli incassi non sono stati entusiasmanti (un vero e proprio flop) tanto che è stato deciso di dividerli e di "allungarli" entrambi, dato che la durata dell'episodio di Tarantino era di soli 70 minuti circa.
Tutto questo ha certamente nuociuto al risultato finale.
Resta comunque un film che tutti gli appassionati del genere non possono lasciarsi scappare.

martedì 21 settembre 2010

"1997:FUGA DA NEW YORK" (1981) di: John Carpenter

Film fantastico e geniale privo di qualsiasi raffinatezza. La più grande metropoli del mondo estrinseca in questo film tutte le sue potenzialità negative e Carpenter non cede alla tentazione di fare la morale; i buoni si distinguono dai cattivi solo per non essere finiti nel carcere di massima sicurezza. Alla fine i cattivi sono vinti ma anche l'eroe negativo vince sul sistema.

Jena Plissken (Snake nell'originale) è il personaggio chiave, in lui c'è l'irriducibilità dell'eroe dall'anima fortemente individualista.



Carpenter inventa e arreda la metropoli (e tutto girato a basso budget) ultradegradata con allucinata fantasia e i personaggi (primi fra tutti il tassista Ernest Borgine, il presidente viscido Donald Pleasence e il "Duca" Isaac Hayes) assumono un rilievo da fumetto di grande qualità.




lunedì 20 settembre 2010

"L'ultimo Buscadero"(1972) di: Sam Peckinpah con Steve McQueen


Grande film del regista di San Joaquin Valley in California, amante dei "perdenti"degli emarginati, regista che ha sempre pensato che se in questo mondo non ti allinei o ti arrendi...finirai col restare solo, ma arrendendoti perderai la tua indipendenza di essere umano. Quindi un regista che sta dichiaratamente con i solitari.
Questo grande film ne è un esempio, un western contemporaneo recitato magistralmente da un Grande Steve McQueen,ex campione di rodeo oramai in disarmo.
Il senso di malinconia e disillusione non sono mai stati così forti come in questo film di Peckinpah.
Altamente cosigliato.